Cycloderma frenatum

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Tartaruga alata dello Zambesi
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseReptilia
OrdineTestudines
FamigliaTrionychidae
GenereCycloderma
SpecieC. frenatum
Nomenclatura binomiale
Cycloderma frenatum
Peters, 1854

La tartaruga alata dello Zambesi (Cycloderma frenatum Peters, 1854) è una tartaruga d'acqua dolce della famiglia dei Trionichidi.

Descrizione

Il carapace (di forma ovale e lungo fino a 56 cm) è di colore verdastro; negli adulti è completamente liscio, mentre negli esemplari giovani presenta una carena vertebrale e numerosi tubercoli sparsi. Il termine «alata» deriva dalla presenza di due alette femorali situate sul piastrone che ricoprono le zampe quando vengono retratte nel carapace. Il piastrone è bianco crema con alcune macchie grigiastre. La testa è grigia o verde con cinque strisce nere longitudinali. Il mento e la gola sono bianchi e gli arti verdi grigiastri.

Distribuzione e habitat

Vive in Africa orientale, dal bacino del fiume Rufiji (Tanzania) a quello del fiume Save (Mozambico e Zimbabwe sud-orientale). Si incontra in torrenti, fiumi e stagni.

Biologia

La nidificazione va da dicembre a marzo. Loveridge e Williams videro delle femmine deporre le uova durante la stagione delle piogge, dopo 8 mesi di siccità[2]. Ogni nidiata è composta solitamente da 15-25 uova dal guscio sottile, sferiche e di 30–35 mm di diametro. Dei piccoli sono stati avvistati tra dicembre e febbraio. Il loro carapace, lungo da 40 a 48 mm[2], presenta la stessa colorazione di quello degli adulti, ma ha toni più accesi.

La tartaruga alata dello Zambesi è carnivora e si nutre di pesci, chiocciole acquatiche, bivalvi e, forse, di anfibi. Sachsse sostiene che non catturi pesci solamente tendendo loro imboscate (come fa Chitra indica), ma anche, se necessario, inseguendoli per brevi distanze[3].

Questa specie è molto timida e quando viene disturbata ritira la testa all'interno del guscio. Trascorre gran parte della sua esistenza nascosta tra il fango e la sabbia del fondale dei corsi d'acqua.

Note

  1. ^ (EN) Tortoise & Freshwater Turtle Specialist Group 1996, Cycloderma frenatum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b Loveridge, A., and E. E. Williams. 1957. Revision of the African tortoises and turtles of the suborder Cryptodira. Bull. Mus. Comp. Zool. Harvard 115: 163-557.
  3. ^ Sachsse, W. 1971. Beobachtungen an jungen Chitra indica insbesondere zum Beuteerwerb (Testudines, Trionychidae). Salamandra 7: 31-37.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  Portale Rettili: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di rettili