La tartaruga alata del Senegal (Cyclanorbis senegalensis Duméril e Bibron, 1835) è una tartaruga d'acqua dolce della famiglia dei Trionichidi.
Descrizione
Negli adulti il carapace (lungo fino a 50 cm, di forma ovale e un po' a cupola) è di colore marrone o verde oliva scuro con il margine più chiaro; talvolta può presentare piccole macchiette scure. Quello degli esemplari giovani presenta alcune file longitudinali di tubercoli e una piccola carena vertebrale. Il termine «alata» deriva dalla presenza di due alette femorali situate sul piastrone che ricoprono le zampe quando vengono retratte nel carapace. Il piastrone è bianco o color crema, con alcune macchie grigie o marroni. La testa è verde oliva o marrone sulla regione superiore, più chiara sui lati e chiazzata su mento e gola. Il collo e gli arti sono verde oliva o marrone grigiastro. Su ciascuna zampa anteriore si trovano cinque o sei pliche cutenee a forma di mezzaluna. I maschi hanno code più lunghe e più grosse delle femmine.
Distribuzione e habitat
L'areale della tartaruga alata del Senegal si estende su gran parte del continente africano, dal Sudan, attraverso il Camerun, fino a Gabon, Senegal e Ghana.
Vive in fiumi, torrenti e laghi (soprattutto nelle foreste a galleria), e, durante la stagione delle piogge, in paludi e stagni della savana[2][3].
Biologia
La biologia di questa specie è solo scarsamente conosciuta. Una femmina esaminata il 12 aprile conteneva sei uova dal guscio fragile[2]. I piccoli hanno il carapace grigio o marrone, con vermicolature sparse nere e macchioline gialle di forma irregolare, la testa grigia o marrone finemente maculata e la gola e il mento bianchi. Non presentano ancora le alette ai margini del carapace.
Note
- ^ (EN) Tortoise & Freshwater Turtle Specialist Group 1996, Cyclanorbis senegalensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b Loveridge, A., and E. E. Williams. 1957. Revision of the African tortoises and turtles of the suborder Cryptodira. Bull. Mus. Comp. Zool. Harvard 115: 163-557.
- ^ Rödel, M. O., and K. Grabow. 1995. Die Schildkröten und Krokodile des Comoé-Nationalparks, Elfenbeinküste (Reptilia: Testudines et Crocodylia). Faun. Abh. St. Mus. Tierk. Dresden 20(8): 133-144.
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