Così come la bruschetta, i crostini sembrano risalire al Medioevo, quando i contadini italiani consumavano i loro pasti adagiandoli su fette di pane piuttosto che su piatti.[1] I crostini vengono oggi consumati in tutta Italia, e sono talvolta divenuti delle specialità in qualche regione dell'Italia centrale.[2]
Il termine si riferisce diversamente a piccoli dadi di pane fritti nell'olio che fungono da accompagnamento a zuppe o creme di legumi.[2][3]
Varianti
I tipici crostini della Toscana misti vengono considerati un piatto quasi imprescindibile nella regione. Essi possono contenere, fra gli altri ingredienti, milza o fegatini (crostini neri), carne di beccaccia, fagioli e funghi.[2]
In Umbria, vengono servite delle bruschette con salsa di tartufi neri di Norcia e acciughe, e, in altri casi, fegatini di pollo.[2]
L'equivalente più grande del crostino viene definito crostone.[6]