Non dovette combattere i Turchi selgiuchidi, che erano già stati sconfitti dai Crociati e costretti ad abbandonare la pianura della Cilicia, che fu rioccupata dai Bizantini.
Secondo le cronache di Matteo di Edessa, i signori armeni Costantino figlio di Ruben, Pazuni ed Oshin, nel 1097 e 1098 inviarono dei soldati per aiutare i Crociati e dar loro man-forte; Costantino fu ricompensato con i titoli di Conte e Barone.
In seguito approfittò dei disordini causati dalla cacciata dei Selgiuchidi e dall'arrivo dei Bizantini per ritagliarsi un principato, prendendo diverse fortezze e città.
Cominciò conquistando il castello di Vahka, situato nell'Anti-tauro, del quale fece la sua residenza e capitale e dal quale imponeva tasse alle merci che viaggiavano da Laiazzo verso l'entroterra.
La data della sua morte non è conosciuta con precisione, Matteo di Edessa afferma che è avvenuta il 24 febbraio 1099 mentre la Cronaca di re Hetum II indica il 23 febbraio 1102.
Fu sepolto nel Convento di Gasdaghôn.
Matrimonio e discendenza
L'identità della moglie non è nota, La cronaca di Aleppo dice solo che era una discendente di Barda Foca; da questo matrimonio nacquero:
(FR) René Grousset, L'Empire du Levant: Histoire de la Question d'Orient, Parigi, Payot, 1949, pp. 388-9, ISBN2-228-12530-X.
(EN) W. H. Ruedt-Collenberg, The Rupenides, Hetumides, and Lusignans: on the structure of the Armeno-Cilician dynasties, Parigi, Librairie Klincksieck, 1963.