A Basilea, Cantiuncula fu nominata professore di diritto civile nel 1518, poi rettore dell'università l'anno successivo. Umanista riconosciuto, pubblicò le sue prime opere col nome latinizzato di Claudius Cantiuncula[1]. Da quell'epoca, corrispose con Heinrich Cornelius Agrippa di Nettesheim[4], allora avvocato a Metz, in particolare inviandogli il Compendio di Erasmo e le tesi di Martin Lutero[4]. Rimase in contatto epistolare con Agrippa fino al 1533[2].
Nel 1522, Cantiuncula fu nominato amministratore della città di Basilea, come avvocato del Consiglio. Nel luglio 1523 si recò a Parigi. Dal 1525-1532[5] fece da cancelliere al vescovo di Metz, il cardinale Giovanni III di Lorena[6]. Incaricato di missioni diplomatiche, in particolare alle diete dell'Impero, Cantiuncula mantenne stretti contatti con altri umanisti, in particolare Johann Apel e François Douaren[1].
Claudio Cantiuncula morì a Basilea[note 3] verso il 1560[7].
Nelle sue opere, Cantiuncula sostiene un insegnamento del diritto basato sulla storia antica e più in generale sui principi umanistici.
Opere
Topica legalia, c. 1520
(LA) Topica, Venezia, Guglielmo da Fontaneto, 1534.
Da officio iudicis, 1543
Consilia sive responsa, 1571
Note
^Suo padre fiormava i suoi atti "Chansonneti", con una desinenza in "i" frequentemente utilizzata presso i chierici, o "Cantiuncula", la sua forma latinizzata (Prost, 1881).
^Secondo alcuni autori, Claudio Cantiuncula nacque verso il 1490 (Herbert Jaumann, Handbuch Gelehrtenkultur der Frühen Neuzeit, vol. 1, 2004, p. 163).
^Secondo alcune fonti, Claudio Cantiuncula morì a Ensisheim (Biographie universelle ancienne et moderne, Michaud, Paris, 1836, p.123) o a Metz (Herbert Jaumann, Handbuch Gelehrtenkultur der Frühen Neuzeit, vol. 1 : Bio-bibliographisches Repertorium, Gruyter, Berlin, 2004, p.163).