È probabile che la pieve di Oppeano sia sorta in epoca longobarda e che ad essa forse annesso un piccolo ospedale[1]; tuttavia, la prima citazione che ne attesta la presenza risale all'anno 1145[1][2] ed è da ricercare in un documento di papa Eugenio III, la Piae postulatio voluntatis, in cui si parla della plebs Opedani cum capellis et decimis[1].
La chiesa di Oppeano divenne parrocchiale nel 1460[1]. I parroci oppeanesi venivano nominati dal pontefice tramite una bolla e ricoprivano il ruolo vicario foraneo e per questo la carica era davvero ambita[1].
Nel 1461 il vescovo ausiliare di Verona Matteo, compiendo la sua visita pastorale, annotò che la chiesa aveva bisogno di una risistemazione ed esortò l'arciprete don Antonio da Lodi a farla restaurare[1]. Nel 1754 venne sopraelevata la copertura della chiesa[1].
La prima pietra dell'attuale parrocchiale venne posta nel 1836[1][2]; l'edificio fu portato a termine nel 1841 ed aperta al culto il 1º novembre di quello stesso anno, come testimoniato da un'epigrafe in latino la cui traduzione è Questa chiesa parrocchiale, quasi crollante per la sua antichità, in quattro anni fu ricostruita in nuova forma e inaugurata il I novembre 1841[1]. Nel 1914 il campanile venne restaurato e rialzato[1]. Tra il 2011 e il 2012 la chiesa venne restaurata su progetto di Luca Faustini per quanto riguarda la facciata e il tetto[1].
Descrizione
Facciata
La facciata della chiesa guarda ad occidente ed è a salienti[1]; la parte centrale, in cui si aprono due nicchie ospitanti le statue di San Giovanni Battista e della Vergine Addolorata realizzate da Salesio Pegrassi[1][2], è tripartita da quattro paraste di ordine ionico poggianti su alti basamenti e sorreggenti il timpano triangolare, sopra il quale è presente un attico[1].
Interno
L'interno è a tre navate con transetto e consta di cinque campate[1]; l'aula termina con il presbiterio quadrangolare rialzato di tre gradini, a sua volta chiuso dall'abside semicircolare[1]. Il pavimento è costituito da lastre di marmo rosso di Verona alternate da lastre di marmo bianco[1]; opere di pregio qui conservate sono l'affresco dell'abside ritraente il Battesimo di Gesù Cristo, eseguito dal pittore Giuseppe Resi nel 1947, e gli altari del transetto, dedicati al Santissimo e alla Beata Vergine Addolorata[1].