Santa Cristina la Vetere è una chiesaarabo-normanna di Palermo. Il complesso è ubicato nel cortile dei Pellegrini nell'area nord occidentale adiacente alla cattedrale.[1]
Culto di Santa Cristina
La santa martire è patrona della città prima che si affermasse il culto di santa Rosalia.
Il mausoleo per le spoglie di Santa Cristina provenienti da Bolsena[2] è costruito lungo le sponde del fiume Papireto, all'epoca naturale punto per l'approdo delle navi provenienti dal Tirreno.
L'edificio fu realizzato interamente in pietra di tufo ed ha la forma di un grande cubo, con pianta a croce greca.
Vi si accede dall'ingresso posto sul lato meridionale, ristrutturato nel 1500. Si tratta dell'unica facciata oggi fruibile, le altre tre sono state quasi interamente inglobate dagli edifici circostanti. All'interno, quattro pilastri reggono altrettanti archi a sesto acuto, che intersecandosi formano la volta centrale.[4]
Di origini cinquecentesche, l'ingresso presenta una sobria e lineare facciata probabilmente risalente all'epoca del restauro nel 1879. L'aula, caratterizzata dalla cornice settecentesca degli scanni, presenta all'interno della cappella destra, il brano di un affresco seicentesco raffigurante la Madonna col Bambino raffigurata con San Giovanni Battista. La controfacciata reca nella parte superiore l'affresco di Guglielmo Borremans, definito da una cornice in stucco a finto marmo, raffigurante Sara, Abramo e i tre Angeli, opera risalente agli anni trenta del XVIII secolo.
Storia
1572, L'oratorio dei Pellegrini[2] è edificato dalla Compagnia della Santissima Trinità sotto il titolo «Rossi»[5] come sede della compagnia e per officiare i riti religiosi a favore dei pellegrini diretti in Terra santa e verso altri luoghi di culto, ai quali offriva ristoro, riparo e cure presso l'attiguo ospedale dei Pellegrini.[2]
2002 6 settembre, il terremoto di Palermo provoca danni, rendendo necessari lavori di restauro per una struttura già chiusa al culto e per lungo tempo trascurata.
2012 - 2013, restauri facciata, degli infissi e consolidamento delle strutture. Restauro del ciclo pittorico e del dipinto in esso documentato.
1564, Primitiva sede della Confraternita dei Rossi.
Ospedale dei Pellegrini
1165, edificio preposto all'assistenza medica dei Pellegrini oggi non più esistente. All'esterno presentava degli affreschi raffiguranti pellegrini in atto di ringraziamento. Verosimilmente preesistente a tutte le altre strutture e alla stessa Commenda della Guilla.[6]
Compagnia del Santissimo Sacramento della Cattedrale
1571, la Compagnia ottiene un terreno presso la Maramma per la costruzione di un Oratorio.[8]
1590, All'oratorio fu accorpata la vicina chiesa di Santa Ninfa. La Compagnia fu aggregata alla basilica di San Pietro e Paolo Apostoli di Roma e all'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento sopra Minerva dell'Ordine domenicano in Roma.[8]
L'Oratorio è adiacente alla chiesa di Santa Cristina la Vetere, la chiesa di Santa Ninfa costituisce l'Antioratorio.[8]
1596, Fu dipinto l'affresco della Madonna della Grazia.[2]
1676, Causa restauri, fu effettuata una copia su tela poi sostituita all'affresco a lavori ultimati.[2]
Chiesa di Santa Ninfa
Chiesa di Santa Ninfa con l'altare della Madonna della Grazia.[8]
OESSH
Luoghi sacri di Sicilia custoditi dall'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme:[9]