Durante la prima metà del XVIII secolo il tempio venne riedificato completamente e, nel 1768, fu innalzata la torre campanaria.[1]
In seguito la chiesa venne dotata di un nuovo organo, e lo strumento fu recuperato dalla chiesa di San Martino a Gargnano. Potrebbe essere attribuito, in alcune sue parti, alla nota ditta Antegnati e quindi sarebbe stato adattato e ricostruito per la chiesa di Sant'Antonio Abate da Giuseppe Bonatti.[1][4]
Durante il XIX secolo fu oggetto di nuovi restauri.[1]
Chiesa di Sant'Antonio Abate di Magasa
Triduo di Sant'Antonio
Particolare interesse riveste il Triduo, celebrato in onore del Santissimo Sacramento e in ricordo dei defunti subito dopo la festa patronale del 17 gennaio. Durante i tre giorni di preghiera sullo speciale apparato del triduo vengono accese centinaia di candele.[5]
Descrizione
Esterni
La chiesa ha il corpo principale a strapiombo sulla valle e la torre campanaria si eleva sul lato opposto. Mostra una facciata a capanna semplice con due spioventi che viene suddivisa dalle lesene in tre settori verticali disposti su due ordini, sopra i quali è posto il frontone triangolare classico.[1]
Interni
Nell'interno è presente una sola navata, con pareti decorate. La zona presbiteriale è leggermente rialzata ed è arricchita da un coro in legno finemente intagliato. L'opera fu eseguita intorno al 1770 e l'intagliatore sembra valsabbino, Giovan Battista Boscaì da Vezzoli.[1]