La chiesa di San Salvatore è la parrocchiale di Sona, in provincia e diocesi di Verona; fa parte del vicariato di Bussolengo.
Storia
Le origini di una prima chiesa dedicata alle Sante Maria ed Elisabetta non sono conosciute, tuttavia si è ipotizzato possano risalire al XII o al XIII secolo, anche se solo all'inizio del XVI secolo le venne concessa la sede parrocchiale con il titolo di "San Salvatore", intitolazione che possiede tutt'oggi. La consacrazione della chiesa è datata 22 settembre 1743 dal vescovo di Verona Giovanni Bragadin, mentre nel 1774 venne ricostruito il portale d'ingresso. Altri lavori si effettuarono nel XIX secolo: nel 1828 venne realizzata la volta a copertura dell'aula, conclusa con la realizzazione delle decorazioni nel 1831; nel 1868 venne invece ristrutturata la scalinata esterna di accesso al complesso chiesastico.[1]
Nel XX secolo, tra il 1965 ed il 1972, la chiesa venne ampliata con la costruzione del transetto, mentre tra il 1991 e il 1994 ci furono importanti lavori di restauro che previdero il rifacimento della copertura, l'intonacatura delle pareti esterne della chiesa e dell'oratorio dell'Immacolata, oltre alla sistemazione del sagrato e della scalinata d'accesso.[1]
Descrizione
All'edificio si addossa lungo il lato sud l'oratorio dell'Immacolata, un edificio di modeste dimensioni costruito nel 1855 come struttura sussidiaria della parrocchiale,[2] mentre sul fianco settentrionale si appoggia il campanile, contraddistinto da un orologio protetto da due spioventi. L'edificio è caratterizzato da una facciata a capanna rivolta verso est, al cui centro si apre il portale settecentesco inquadrato tra due paraste toscaniche su cui si imposta un timpano spezzato, nel quale a sua volta si interpone una nicchia contenente una statua di Vergine con Bambino. Il prospetto si chiude in alto da un occhio ottagonale a stella.[1]
La planimetria è a classica croce latina, quindi con un'unica navata longitudinale interrotta trasversalmente da un ampio transetto; il presbiterio, di dimensioni ridotte, è sollevato di quattro gradini rispetto al piedicroce e si interrompe senza nessuna abside. Le pareti interne sono decorate con cornici a tempera e scandite da lesene con capitelli di ordine ionico, che sostengono una trabeazione modanata. Lo spazio dell'aula è coperto da una volta a botte, con teste di padiglione e lunette laterali, mentre il transetto è coperto da una volta a crociera ribassata. La pavimentazione è disegnata dall'uso alternato di marmo rosso di Verona e marmo Botticino, tranne il presbiterio che è pavimentato in marmo Nembro.[1]
Di particolare valore è l'altare della Visitazione realizzato nel 1747 dal tagliapietre Daniele Cornelio e completato nel 1749 con la pala che raffigura l'incontro fra la Vergine e la cugina Elisabetta, alle cui spalle si trovano i coniugi Giuseppe e Zaccaria, opera di Stefano Sandri.[3] Ulteriori dipinti e oggetti di artigiani locali, tra cui il fonte battesimale e il crocifisso, adornano l'interno del tempio.[4]
Note
Voci correlate
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