La primitiva chiesa di Turano, originariamente dipendente dalla pieve di Tignale e poi eretta a pieve autonoma[3], sorse nell'Alto Medioevo, approssimativamente tra i secoli VIII e IX[1]; tuttavia, la prima citazione che attesta l'esistenza della pieve, menzionata come Ecclesia Sanctae Mariae de Turano, risale al 928[1] ed è contenuta nel testamento del vescovo veroneseNokterio[4].
Una nuova chiesa venne edificata "in altro luogo" tra il XI e il XIII secolo, per poi venir ricostruita nel XVI secolo[4], restaurata nel Settecento ed eretta a parrocchiale nel 1786[1]. L'edificio venne rimaneggiato nel XIX secolo; il 6 agosto 1964 la parrocchia turanese, assieme a quelle di Armo, Bollone e Magasa, passò dall'arcidiocesi di Trento alla diocesi di Brescia[1][5].
Il 14 aprile 1989, come stabilito dal Direttorio diocesano per le zone pastorali, la chiesa confluì nella neo-costituita zona pastorale dell'Alto Garda[5]; sul finire degli anni novanta l'interno dell'edificio fu oggetto di una ristrutturazione[1].
Descrizione
Esterno
La chiesa sorge a poca distanza del paese, accanto al cimitero, e il sagrato è costituito da un prato[1]. La facciata, intonacata e caratterizzata da due lesene laterali, è a capanna e presenta al centro il portale d'ingresso, protetto dal protiro, e, sopra di esso, una finestra[1].
Annesso alla chiesa è il campanile, la cui cella presenta una monofora per lato ed è coperta dal tetto a quattro falde.
Interno
L'interno dell'edificio è costituito da un'unica navata, voltata a vela e anch'essa intonacata, che presenta sul lato destro il vano in cui è posizionato l'organo; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio di forma quadrangolare, chiuso in fondo da una parete piatta e ospitante l'altare maggiore, fatto costruire nel 1720 conte Carlo Ferdinando Lodrone[1]. L'opera di maggior pregio è la pala raffigurante la decollazione di San Giovanni Battista, eseguita da Giovanni Andrea Bertanza[3].