L'edificio venne consacrato nel 1385 ma subì sostanziali rimaneggiamenti nei secoli successivi: nel 1582, nel 1636 ed infine nel 1789, quando venne demolita la pericolante navata (conservando però altre parti dell'edificio esistente, come ad esempio il coro).
All'interno della chiesa, sulla cantoria in controfacciata, è posto l'organo di Giovanni Battista Reina costruito fra il 1711 e il 1717 e posto originariamente nella Collegiata di Locarno.
Nel 1819 l'organo fu venduto alla parrocchia di Solduno e trasferito nella chiesa di S. Giovanni Battista. In seguito, diversi rimaneggiamenti, compromisero l'impianto originario e portarono lo strumento al degrado e lo costrinsero al silenzio.
Un restauro filologico, eseguito fra il 2016 e il 2018, atto a ripristinare la fonica originaria, eseguito da Ilic Colzani ha permesso allo strumento di ritrovare voce. Si tratta di uno dei pochi esempi di strumento a due tastiere a sud delle Alpi.[1]
Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896, 219-222.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 379-380; Idem, I monumenti d'arte e di storia del Canton Ticino, Locarno e il suo circolo (Locarno, Solduno, Muralto e Orselina), volume I, Società di storia dell'arte in Svizzera, Birkhäuser Verlag, Basilea 1972.
Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969, 219-222.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 130.