La cappella venausina era dedicata in principio a San Donato, ma nel X secolo venne reintitolata a San Biagio; chiesa fu ricostruita nel 1660[4][5] e visitata nel 1594 dall'arcivescovo Carlo Broglia[3].
Nel 1901 fu posta la prima pietra della nuova parrocchiale; l'edificio, il cui progetto era stato redatto inizialmente dall'ingegnere Ernesto Ghiotti e poi modificato dall'architetto Paolo Saccarelli, venne portato a compimento nel 1904[1].
La chiesa fu adeguata alle norme postconciliari verso gli anni settanta mediante la rimozione delle balaustre del presbiterio e l'aggiunta dell'altare rivolto verso l'assemblea[1].
Descrizione
Esterno
La facciata a salienti della chiesa, rivolta a levante, è suddivisa verticalmente da paraste in tre porzioni, ognuna delle quali presenta un portale d'ingresso strombato e sormontato da una ghimberga e da un rosone; sotto le linea di gronda corre una fila di archetti pensili[1].
Annesso alla parrocchiale è il campanile in pietra a base quadrata, la cui cella è suddivisa in due registri, di cui uno caratterizzato da bifore e l'altro da monofore; a coronamento v'è una guglia piramidale a base ottagonale.
Interno
L'interno dell'edificio, abbellito da decorazioni fitomorfe, è suddiviso in tre navate da pilastri sorreggenti degli archi a tutto sesto sopra i quali corre la cornice su cui si impostano le volte a crociera; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, ospitante l'altare maggiore e chiuso dall'abside poligonale[1].
All'interno della chiesa, tra la navata centrale e quella sinistra, sono presenti affreschi del XIV secolo risalenti alla vecchia chiesa romanica e che raffigurano storie della vita del Cristo.[6]
Note
^abcdefChiesa di San Biagio <Venaus>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 29 settembre 2022.