La chiesa di San Bartolomeo Apostolo è la parrocchiale di Boves, in provincia di Cuneo e diocesi di Cuneo-Fossano[1][2]; fa parte della zona pastorale della Valle Colla[3].
Storia
La prima citazione di una cappella a Boves, dipendente dalla pieve di Cuneo, risale al 1375 ed è contenuta nel Registrum ecclesiarum diocesis Astensis[4][5].
Nella seconda metà del XVII secolo questo edificio si rivelò insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli e, così, nel 1669 l'amministrazione comunale deliberò di costruire una nuova chiesa di maggiori dimensioni; il 19 febbraio del medesimo anno il pievano Luigi Gaffodio pose la prima pietra su delega del vescovo di Mondovì Domenico Truchi[6].
La struttura, una volta terminata, fu consacrata il 15 marzo 1675 dal già citato vescovo Truchi[6]; nel 1819 si provvide ad aprire le porte laterali della facciata, mentre l'intero prospetto venne decorato nel 1875[1].
Il campanile fu interessato da tre interventi di restauro nel 1984, nel 1999 e nel 2006[6].
L'adeguamento liturgico realizzato nel 1988 ha previsto la mensa rivolta al popolo in noce, posta al centro del presbiterio. L'ambone ha forma di leggio, simile ad un libro aperto, e riporta la scritta "Io sono Via Verità Vita"[6].
Descrizione
Esterno
La facciata a salienti della chiesa, rivolta a nordovest e suddivisa da una cornice marcapiano modanata in due registri, entrambi scanditi da semicolonne, presenta in quello inferiore i tre portali d'ingresso architravati e due finestre, mentre in quello superiore, affiancato da volute abbellite dalle statue dei santi Antonio di Padova e Giusta, un affresco raffigurante San Bartolomeo Apostolo battezza il re d'Armenia, eseguito da Andrea Vinaj; a coronare il prospetto vi è il timpano triangolare detellato e decorato dall'occhio di Dio[6].
Annesso alla parrocchiale è il campanile a pianta quadrata, rifatto nel 1870 sulla base dell'antica torre del ricetto; la cella presenta su ogni lato una monofora, affiancata da lesene, ed è coperta dalla cupola a base circolare.
Interno
L'interno dell'edificio si compone di tre navate, separate da pilastri abbelliti da lesene e sorreggenti archi a tutto sesto, sopra i quali corre la trabeazione su cui si imposta la volta a crociera; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio[1]
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali il marmoreo altare maggiore, la statua con soggetto San Bartolomeo, i due busti ritraenti i Santi Pietro e Paolo, e le tele raffiguranti la Sacra Cena, il Trionfo della Chiesa, Gesù tra i poveri, la Missione degli Apostoli e il Discorso della Montagna, eseguite da Andrea Vinaj nel XIX secolo[1].
Note
Voci correlate
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