La prima citazione dell'ecclesia de Roxano risale al 1297 ed è contenuta in una decima papale; ulteriori menzioni si ritrovano in atti datati 1395, 1431 e 1476, dai quali si apprende che essa versava dei tributi alla pieve di Santa Maria di Bassano del Grappa[4].
Grazie alla relazione della visita pastorale del 3 giugno 1537 si apprende che la chiesa rossanese era nel frattempo diventata parrocchiale[2].
Nella notte del 10 agosto 1719 l'edificio andò distrutto a causa di un rovinoso incendio; si decise allora di costruire il nuovo luogo di culto a pochi metri da quello antico. I lavori iniziarono nello stesso anno forse su progetto di Giorgio Massari e la chiesa, sebbene non ancora terminata in ogni sua parte, venne benedetta il 15 dicembre 1722 dal vicario diocesano don Lelio Contesino. La struttura poté dirsi del tutto completa nel 1746 e il 16 ottobre del medesimo anno fu consacrata dal vescovo di VicenzaAntonio Marino Priuli; venne elevata alla dignità arcipretale nel 1761[2][4][5].
La parrocchiale venne ristrutturata nel 1975 e il 2 febbraio 1981 ricevette il titolo di duomo; nel 1994 si provvide a restaurare la torre campanaria e nel 2005 la facciata[2][4].
Descrizione
Esterno
La facciata della chiesa, rivolta a ponente, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da quattro lesene; quello inferiore presenta centralmente il portale d'ingresso timpanato, mentre quello superiore è caratterizzato da quattro nicchie ospitanti le statue degli Evangelisti e sovrastato dal fastigio, che è affiancato da volute e coronato dal frontone triangolare[2].
Annesso alla parrocchiale si erge su un alto basamento a scarpa il campanile a pianta quadrata, che misura un'altezza di 37 metri; la cella presenta su ogni lato una bifora ed è coronata dalla guglia piramidale poggiante sul tamburo base ottagonale[2].
Interno
L'interno dell'edificio si compone di un'unica ampia navata a pianta rettangolare con angoli smussati, sulla quale si affacciano le cappelle laterali, introdotte da sesto archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti il cornicione sopra il quale si imposta la volta a botte ribassata e lunettata; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall'abside quadrata[2].
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la tela con soggetto il Martirio di sant'Eurosia di Jaca, gli affreschi raffiguranti la Resurrezione di Gesù Cristo e Gesù Cristo e la Samaritana, il dipinto ritraente il Battesimo di Cristo e la pala che rappresenta l'Adorazione dei magi[5].