Essa fu voluta da Pio XII come cappella dell'università romana, e fu progettata dall'architetto Marcello Piacentini nel 1947. Affidata inizialmente al clero della diocesi di Roma, dal 1958 è gestita dai Gesuiti.
La chiesa, a pianta ellittica, si fonda sul tipo centrale della chiesa romana barocca che invece trae le sue ispirazioni da esempi a pianta centrale di origine paleocristiana come la Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme e Santa Costanza a Roma. Esternamente la chiesa si presenta in mattoni, con cornicione e portale in travertino. Sul cornicione la scritta (tratta da Siracide 1,1[1]) : Sapientia a Deo est et cum illo fuit semper et est ante aevum. Sopra il portale è posta la statua di Santa Maria della Sapienza, opera di Arturo Dazzi, mentre nella lunetta dell'ingresso laterale è posta la figura marmorea di Cristo maestro, opera di Romano Romanelli.
L'interno presenta numerose opere d'arte tra cui:
un grande affresco di Giovanni Brancaccio raffigurante Cristo che dona la legge tra la Madonna e Santi;