La primitiva cappella di Pastrengo sorse probabilmente tra i secoli XI e XII ed era originariamente filiale della pieve di Sandrà[1]. Tale chiesa venne eretta a parrocchiale nel 1588, affrancandosi così dalla pieve di Sandrà[1].
La cappella medievale fu demolita all'inizio del XVIII secolo per far posto all'attuale parrocchiale, la cui prima pietra venne posta nel 1711[1]; il nuovo edificio fu portato a compimento nel 1757[1]. Il campanile, ultimato nel 1829, venne costruito a partire dalla struttura di quella cinquecentesco[1].
La torre subì un restauro nel 1969 grazie all'interessamento della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Verona[1]; il campanile venne nuovamente ristrutturato nel 1982 assieme alla facciata[1]. Tra il 2006 e il 2007 l'interno della chiesa fu risistemato e il 7 agosto 2012 la parrocchiale venne consacrata dal vescovo di VeronaGiuseppe Zenti[1].
Descrizione
Esterno
La facciata della chiesa è a capanna ed è divisa da una cornice in due registri, entrambi scanditi da quattro paraste di ordine tuscanico[1]; nell'ordine inferiore vi è il portale, in quello superiore, coronato dal timpano curvilineo[1], una finestra[1].
Interno
L'interno è ad un'unica navata con volta a botte sulla quale si aprono quattro piccole cappella laterali ospitanti gli altari di Sant'Antonio, dei Santi Luigi e Carlo Borromeo, dei Misteri del Rosario e di San Gaetano Thiene[1]. L'aula è chiusa dal presbiterio, caratterizzato da volta a vela, rialzato di tre gradini e a sua volta chiuso dall'abside poligonale[1]. Opere di pregio qui conservate sono la pala ritraente la Visione di Sant'Elena della Santa Croce trasportata dagli angeli, eseguita dal veronese Francesco Lorenzi[1], le tele raffiguranti Gesù Cristo e l'adultera, dipinta forse dal Lonardi[2]Casta Susanna davanti ai giudici, l'Invenzione della Vera Croce, i Santi Luigi e Carlo che adorano Cristo morto, l'Apparizione della Croce a Costantino, risalente al 1726[3], la Madonna col Bambino accompagnata da San Gaetano, realizzata forse dal Boscarati[2], e la Vergine Maria col Bambino assieme ai Santi Giorgio, Giuseppe ed Antonio, anch'essa del Lorenzi[2].