Questo edificio, già rimaneggiato nel corso dei secoli, alla fine del Seicento versava in pessime condizioni, così che nel 1694 il collegio dei canonici decise di demolirlo e ricostruirlo ex novo. Tuttavia, a causa di numerose divergenze la posa della prima pietra poté avvenire appena nel 1744, alla presenza del vescovo di Bovino Antonio Lucci; la chiesa, disegnata dall'architetto Carlo Piazzoli, venne aperta al culto nel 1792 e poi inaugurata ufficialmente nel 1800[3].
Il terremoto del 1930 provocò dei danni all'edificio, che dovette pertanto essere interessato da un restauro; la chiesa fu poi consacrata il 21 settembre 1939 dall'arcivescovo Innocenzo Russo[3].
Descrizione
Esterno
La facciata a salienti della chiesa, rivolta a sudest, si compone di tre corpi: quello centrale, di forma convessa, è suddiviso da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da lesene, e presenta il portale d'ingresso mistilineo e una finestra, mentre le due ali laterali sono in posizione leggermente arretrata[4].
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la pala con soggetto Madonna del Carmine con le anime del Purgatorio, la tela ritraente la Pentecoste, risalente al 1639[2], le due statue che rappresentano Gesù morto e l'Addolorata e il dipinto raffigurante il Martirio di San Mattia Apostolo, collocato su un altare marmoreo[2].