La nuova costruzione, copia della precedente fu voluta da Pia Travelli sposa Crespi a riconoscenza del paese d'origine, diventando così due edifici gemelli. Verrà pubblicato un articolo il 7 maggio 1893 un articolo sul quotidiano L'Eco di Bergamo, e nell'ottobre 1984 il mensile “L'Edilizia Moderna”:
«[...] la riproduzione dell'edificio sacro di Busto Arsizio a Crespi d’Adda venne eseguita scrupolosamente tanto rispetto alla dimensione d'insieme che rispetto ai più minuti particolari architettonici e decorativi»
Il nuovo edificio di culto fu iniziato nel 1892.
La chiesa fu consacrata e dedicata al Santissimo nome di Maria nel 1938 dal vescovo di Bergamo Adriano Bernareggi che fece dono delle reliquie dei santi AlessandroFaustino e Giovita, che furono sigillate dell'altare maggiore.[1]
Descrizione
L'edificio di culto posto a un livello superiore rispetto l'assetto urbano raggiungibile dall'ampia gradinata, è a pianta quadrata con la zoccolatura in ceppo d'Adda, con ampia cupola ottagonale circondata dal loggiato completo di colonne in marmo. La facciata a orientamento con abside a ovest, ed è preceduta dal sagrato con pavimentazione in pietra ed è tripartita da lesene che reggono il cornicione. Il portale centrale sopraelevato da cinque gradini si compone di colonne terminanti con l'architrave che regge la lunetta sfondata centinata, dove vi è l'immagine di Maria con il Bambino tra le braccia. La parte centrale termina con la finestra tonda atta a illuminare l'aula. Due ulteriori aperture tonde sono poste anche nelle sezioni laterali.
Interno e a pianta ottagonale con lesene complete di alta zoccolatura coronate da capitelli d'ordine corinzio. L'aula è completamente decorata. Vi sono gli altari della Madonna con la pala d'altare a Lei dedicata.
La zona presbiteriale è sopraelevata da tre gradini e coperta da una volta a botte. La cupola è finemente decorata a stelle come fosse aperta su un sereno cielo notturno.[1]