La pieve di Isola Rizza sorse probabilmente nel X secolo, anche se la prima citazione che ne attesta la presenza è da ricercare in una bolla del 1145 di papa Eugenio III, la Piae postulatio voluntatis, in cui si parla della plebem Insulae Porchariciae cum cappellis et decimis[1].
Nel 1535 fu edificata la nuova pieve in stile rinascimentale, come ricordato da una lapide apposta sul campanile[1].
Nel 1733 fu rinvenuta sotto il pavimento della chiesa una stele con un'iscrizione funeraria di M. Ladavonius e della moglie Sempronia Prima, databile entro la prima metà del I secolo d.C.
L'attuale parrocchiale venne costruita nel 1789 su progetto di Giuseppe Tramontini[1]; nel 1868 fu realizzato il pronao che precede la facciata[1]. Nel 2005 il pronao subì un parziale restauro condotto su disegno di Giampaolo Quirinali, mentre tra il 2012 e il 2014 la chiesa fu oggetto di un consolidamento dei muri e del tetto[1].
Descrizione
Esterno
La neoclassica facciata della chiesa, che è a capanna, è preceduta dal pronao caratterizzato da dodici colonne, di cui otto frontali e quattro laterali[1].
Interno
L'interno dell'edificio, che è scandito da lesene di ordine ionico[1], è ad un'unica navata con volta a botte sulla quale si aprono quattro cappelle laterali in cui sono ospitati gli altari di San Gaetano, di sant'Antonio, di Santa Maria Assunta e della Beata Vergine Addolorata[1]; l'aula termina con il presbiterio, rialzato di due gradini e a sua volta chiusi dall'abside semicircolare[1]. Opere di pregio qui conservate sono la pala raffigurante la Madonna coi santi Pietro e Paolo, eseguita nel 1708[2][3], e alcuni dipinti realizzati da Casimiro Salvelli[1]. Il campanile, attaccato al lato settentrionale della chiesa, è a pianta quadrata e presenta, all'altezza della cella campanaria, quattro monofore a sesto acuto dotate di balaustre; è coronato da una copertura a padiglione sorretta da un tamburo ottagonale e caratterizzata da un pinnacolo posto in cima[1].