La cosiddetta Funivia di Monte Gennaro (più propriamente "cestovia" in quanto basata su cestelli biposto anziché su cabina chiusa con decine di posti) è stato un impianto a fune del Lazio. L'impianto si trova all'interno del Parco dei Monti Lucretili.
Suddivisa in due tronchi di circa 1,5 km ciascuno, partendo dalla stazione di partenza situata a circa 260 m s.l.m, presso l'abitato di Palombara Sabina, permetteva di raggiungere quota 1100 m s.l.m, pochi metri al di sotto della cima "Monte Zappi". Nei pressi della stazione di arrivo sorgeva un albergo/ristorante, raggiungibile anche tramite diversi sentieri dai paesi di Palombara Sabina e di Marcellina.
Nel 1983 l'impianto fu spento e abbandonato a causa di varie cause legali, ma non fu mai dismesso, tanto che è tutt'oggi possibile vedere alcuni cesti ancora appesi alle funi di traino; tali cesti sono visibili anche dalle immagini satellitari di Google Maps. Contestualmente alla chiusura dell'impianto fu chiuso e dismesso anche il ristorante in vetta.
Negli anni si sono susseguiti molteplici tentativi da parte di privati di riattivare l'impianto, ad oggi (2020) senza successo; a luglio 2020, dopo un lungo processo di bonifica dall'amianto, è stato tuttavia riattivato il rifugio di vetta, attualmente noto come Rifugio di Monte Gennaro o Baita di Monte Gennaro, raggiungibile a piedi tramite sentieri segnati, oppure tramite navetta-fuoristrada con partenza su prenotazione dal paese di Stazzano, oppure tramite fuoristrada 4x4 di proprietà.
La cestovia aveva una capacità di circa 300 persone/ora e permetteva di raggiungere la vetta coprendo un dislivello totale di 898 metri in 23 minuti, contro le 1.5-2 ore tramite il sentiero che si diparte dall'ex convento di San Nicola o il cosiddetto sentiero della "Scarpellata".
1994 - La società Monte Gennaro (sigg. Mezzanotte, Altana e Latini), a seguito di asta giudiziaria, rileva l'impianto per 272.500.000 lire
1997 - Preventivata una spesa di diciassette miliardi di lire per riattivare l'impianto
10/03/1998 - "Autorizzazione al mutamento di destinazione di terreni appartenenti al demanio civico, per consentire la riattivazione dell’area di servizio della funivia (Ha 0.41.00) ed un’area di pertinenza di fabbricati (già all’epoca) abusivamente realizzati in loco (Ha 0.22.00), con il pagamento a favore del comune medesimo della somma annua pari a Lire 4.550.750 (oggi € 2.350,26)
14/12/2010 (04/04/2011?) - Giorgio Manetti acquista il 33% delle quote dal sig. Carlo Latini, il sig. Niola acquista le quote pari al 33,33% del sig. Alberto Mezzanotte