In questo periodo viaggiò a Napoli e a Parigi dove, in occasione dell'EXPO del 1878[3], espose I gladiatori alla Meta Sudante, bassorilievo realizzato nel 1877. L'anno precedente realizzò S. Martino ordinato vescovo, bassorilievo in stucco per la chiesa di San Martino di Zoagli[3]. Per la chiesa dell'Immacolata di Genova realizzò Isaia, Ezechia, Bernardo, Bonaventura e Alfonso de' Liguori, cinque opere in bronzo dedicate ai santi, situate sul massimo altare[4].
Nel 1881 realizzò un Angelo in bronzo per la tomba del conte Augusto Nomis di Cossilla, collocato nel cimitero di Bacezza (Chiavari)[5]. Sempre a Zoagli venne inaugurato, nel febbraio 1885, il Monumento al Conte Canevaro, in memoria del conte Giuseppe Canevaro (1803-1875), opera precedentemente esposta alla mostra nazionale di Torino[6]. In questi anni realizzò anche alcune incisioni[7].
Successivamente realizzò per la Biblioteca vaticanaIl trasporto della Madonna di Cimabue e il David, statua in bronzo fusa dopo la sua morte[8] esposta in copia[5] alla Galleria d'arte moderna di Genova assieme ad altre opere e bozzetti, tra cui Il principe Odone di Savoia (1876), Busto di giovinetto (1878), Omnia vincit amor (1878) e alcune pitture.
Presso l'Accademia ligustica sono conservati i modelli di Due leoni e di uno Studio di testa[5].
^abc Franco Sborgi, La scultura a Genova e in Liguria: dal seicento al primo novecento, in Elena Parma Armani e Maria Clelia Galassi (a cura di), La scultura a Genova e in Liguria, II, Genova, Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, 1988, SBNCFI0094303.
^abc Antonio Cappellini, Chiaffarino Carlo Filippo, in A Compagna - rivista mensile illustrata, VIII, VII, Genova, A Compagna, luglio 1930, p. 34. URL consultato il 17 agosto 2024.
^ Franco Sborgi, L'Ottocento, in Colette Bozzo Dufour, Gianfranco Bruno e Fiorella Caraceni Poleggi (a cura di), La Pittura a Genova e in Liguria, II, Genova, Sagep, 1987, pp. 377-428, ISBN88-7058-214-0.