Secondo alcuni il nome friariello deriva dallo spagnolo "frio-grelos" (broccoletti invernali),[4] mentre altri ritengono che derivi dal verbo napoletanofrìjere (friggere).
Uso in cucina
I friarielli vengono generalmente preparati soffritti in olio d'oliva con aglio, sale e poco peperoncino rosso piccante. In questa forma non richiedono una preventiva lessatura, anche se alcuni la preferiscono per conferire al piatto finale una maggior tenerezza.
Come si mangiano
Nella cucina napoletana i friarielli formano un binomio quasi indissolubile con la salsiccia, di cui rappresentano il contorno tradizionale. Come cibo da strada, le paninerie vendono infatti panini farciti al momento con salsiccia e friarielli. Nelle pizzerie napoletane non manca mai sul menu anche la pizza con salsiccia, friarielli, grana grattugiato e fiordilatte (da alcuni chiamata "pizza alla carrettiera"). Nelle rosticcerie e in alcuni panifici si preparano pizze ripiene (calzoni) con salsiccia e friarielli. Nelle friggitorie si produce la versione fritta di tale calzone.
Una volta erano coltivati anche nel capoluogo, in particolare nel quartiere collinare del Vomero, che era infatti noto come "il colle dei friarielli".[5]