Boris Dvornik è nato a Spalato in una famiglia di carpentieri. Le sue doti attoriali le scoprì fin dall'infanzia partecipando alle recite.
In seguito ad una formazione da elettricista iniziò la carriera attoriale da professionista. Concluse la scuola superiore da attore a Novi Sad e l'accademia teatrale al conservatorio di Zagabria.
Nel 1960 debuttò nel film il Nono cerchio di France Štiglic. Il film gli diede molta popolarità, la quale accrebbe ulteriormente con i film Martin nelle nuvole (1961) e Superfluo (1962) di Branko Bauer.
Queste interpretazioni lo consacrarono come una delle grandi stelle dell'ex Jugoslavia.
Fino alla metà degli anni '60 partecipò a commedie. Dal 1966 iniziò, con grande successo, ad apparire in film sulla Resistenza e la Liberazione come Most (1969)[1] e Kad čuješ zvona (Antun Vrdoljak 1969) per le quali interpretazioni fu premiato con "l'Arena d'Oro" al Festival del cinema di Pola.
Per l'interpretazione in U gori raste zelen bor (Antun Vrdoljak 1971) fu premiato con "l'Arena d'Argento" sempre al Festival del cinema di Pola.