Il nome deriva dalla lingua siamese, dove questi pesci sono chiamati "ikan bettah".
Distribuzione e habitat
Questo taxon è diffuso nel Sudest asiatico, precisamente in Thailandia e Cambogia, dov'è molto frequente nelle acque dolci stagnanti, povere di ossigeno e con poco ricambio (stagni, paludi, risaie, fiumi e canali).
Riproduzione
Le specie di Betta si dividono in due gruppi: la maggior parte depone le uova in un nido di bolle, mentre un piccolo gruppo, tra cui Betta picta, conservano le uova fecondate in bocca fino a tempo della schiusa. Questo comportamento è considerato un'evoluzione dovuto alla maggior mobilita che hanno queste specie nei loro ambienti naturali.
Il rituale dell'accoppiamento è simile per molte specie: il maschio costruisce un nido di bolle, spesso fissato a piante galleggianti e tronchi affioranti. Il corteggiamento prevede parate del maschio che a pinne spiegate cerca di impressionare la femmina, rincorse, a volte morsi tra i due, fino al momento dell'accoppiamento vero e proprio (che in alcune specie, tra cui Betta splendens, è piuttosto concitato e violento). La femmina si posiziona supina e viene circondata, quasi in un abbraccio, dal maschio, in modo che possa espellere le uova con un leggero tremolio del corpo. Immediatamente il maschio provvede ad emettere sperma per fecondarle, prestando attenzione di raccogliere con la bocca quelle eventualmente cadute o disperse tra le sue pinne e depositarle tra le bolle. Dopo questo veloce atto, per alcuni stanti i due riproduttori si lasciano cadere come stremati verso il fondo, per riprendersi subito dopo e ripetere un veloce corteggiamento e di nuovo un'altra fecondazione. Terminata la deposizione, la femmina è scacciata dal maschio che si occuperà per i primi giorni della cura del nido, rimuovendo le uova non fecondate e raccogliendo quelle che cascano, rimpolpando il nido di nuove bolle. Dopo la schiusa il maschio continua a curare i piccoli avannotto, sorvegliandoli fino a quando non riescono a nuotare e muoversi indipendentemente.
Le specie appartenenti a questo genere sono in continuo aumento, poiché negli ultimi anni ne sono state scoperte di nuove. Da quella descritta per prima (Betta picta, 1846) si è arrivati nel 2005, con 4 nuove Betta, a 55 specie, mentre nel 2013 il numero è salito a 73[1].