Nel 1992, dopo aver terminato gli studi universitari, venne nominato consigliere dell'ambasciatoretanzaniano in Canada, incarico che occupò fino al 2000[3].
Nel 2006, mentre faceva parte del parlamento, fu inizialmente nominato dal presidenteJakaya Kikwete viceministro degli affari interni; successivamente divenne viceministro dell'energia e dei minerali[5]. Rimase in tale carica fino al gennaio 2007, quando venne scelto per occupare l'incarico di ministro degli affari esteri[6], dopo che la predecessora Asha-Rose Migiro era divenuta vicesegretaria delle Nazioni Unite[7].
Nel 2015 finì il suo mandato da ministro. Nello stesso anno, annunciando pubblicamente la sua non ricandidatura parlamentare, si pensò che gareggiasse per le presidenziali, fatto che venne successivamente smentito[8].
Nel febbraio 2020 venne espulso dal Chama Cha Mapinduzi, secondo cui Bernard Membe avrebbe violato l'etica e la costituzione del partito[9]. Si difese, affermando che non aveva commesso nulla di illecito[10].
Dopo alcuni mesi da indipendente, nel luglio dello stesso anno entrò nel partito di opposizione Alliance for Change and Transparency ("Alleanza per il Cambiamento e la Trasparenza")[11]. Annunciò la sua intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2020 se anche tale partito fosse stato d'accordo. Successivamente, con l'approvazione del partito, si candidò ufficialmente[12]. Alle elezioni si posizionò terzo, venendo battuto da John Magufuli del CCM e da Tundu Lissu del Chadema[13].
^(EN) Member of Parliament CV, su Parliament of Tanzania, 12 aprile 2013. URL consultato il 24 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
^(EN) JK’s beefed up team, su The Guardian, 3 gennaio 2007. URL consultato il 24 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2007).
^(EN) Membe new Foreign minister, su Home News, 27 settembre 2007. URL consultato il 24 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).