Ruggiero di Lauria, spogliato dei suoi castelli siciliani,[5] si recò in Calabria dove tentò di sollevare una rivolta contro Federico III, ma fu sconfitto nella battaglia di Catanzaro e tornò in Catalogna per costruire un nuovo esercito in nome di Giacomo il Giusto.[6]
Filippo I d'Angiò, principe di Taranto, che era stato nominato vicario generale del Regno di Sicilia il 12 luglio 1294, preparò l'invasione dell'isola nel novembre del 1299, con cinquanta galee e numerose truppe e nobili, che assediò Trapani. Federico III riunì i suoi a Castrogiovanni e marciò per togliere l'assedio a Trapani. Gli eserciti si scontrarono a Falconaria, presso le odierne frazioni trapanesi di Marausa e Locogrande.
La battaglia iniziò quando la sinistra siciliana avanzò verso Sanseverino, che rispose con una raffica delle balestre angioine sugli almogaveri. Filippo I stesso poi guidò i suoi uomini contro Blasco d'Alagona e la sinistra siciliana, ma incontrò una forte resistenza e si mosse quindi contro il debole centro siciliano comandato dallo stesso Federico III. Questa mossa fu fatale. A Broglio dei Bonsi fu impedito di entrare in battaglia in quel momento e questo diede la possibilità a Blasco d'Alagona di indirizzare i suoi mercenari almogaveri su Filippo I, la cui cavalleria, il fiore della cavalleria napoletana, fu ridotta allo sbando. Filippo I combatté coraggiosamente fino a quando fu disarcionato e fatto prigioniero.
^Enciclopèdia.cat Jaume II de Catalunya-Aragó (CA) Enllaç, su enciclopedia.cat. URL consultato l'11 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2012).
Salvatore Romano, Sulla Battaglia della Falconaria e sull'Assedio di Trapani nel 1314, vol. unico, ed. Tipografia "Lo Statuto", Palermo, 1901 - Libreria Alessandro De Carlo.