La basilica di Sant'Antonio da Padova all'Esquilino è una chiesa rettoria di Roma, dell'omonimo rione, in via Merulana. È detta anche basilica di Sant'Antonio al Laterano, per la vicinanza alla basilica lateranense.
Così l'Armellini, tre anni dopo l'apertura della chiesa, descrive l'edificio:
«È una grandiosa chiesa eretta modernamente sulla via Merulana a sinistra della medesima, ed annessa ad un convento monumentale eretto per il collegio internazionale dei minori osservanti. Tranne la grandiosità e la facciata, l’interno della chiesa non è certamente il capolavoro del Carimini che architettò ambedue gli edifizi, cioè la chiesa e il grandissimo convento annesso. È dedicata a s. Antonio di Padova: la decorazione interna non è stata ancora compiuta, ma vi sta ponendo mano un valente artista dell’Ordine, il p. Bonaventura Lofredo. Fu consacrata il 4 dicembre del 1887 da nove vescovi. Sotto la chiesa principale ve ne ha un’altra non ancora compiuta.»
(Armellini, op. cit., p. 804)
Una doppia scalinata conduce ad un maestoso portico dove è posta la statua di Sant'Antonio con il Bambino. L'interno si presenta a tre navate, divise fra loro da colonne di granito rosa, con cappelle laterali e un matroneo. Il campanile termina con piramide ottagonale rivestita di maioliche colorate.
^S. Allevato - P. Cerocchi, La P38 e la mela: una presenza cristiana a Roma negli anni di piombo, Itaca, Castel Bolognese 2009, ISBN 9788852601965, p. 25: "Aldo Moro [...] continuò poi a frequentarci chiamandoci a dialogare con lui, o partecipando alla messa domenicale che allora celebravamo, non più di trenta-quaranta persone, in una specie di scantinato concessoci dai frati francescani di Sant'Antonio in via Merulana"
^Antonio Lunardi, La Basilica di S. Antonio di Padova in Roma nel Cinquantenario della sua Consacrazione 1887-1937, Roma 1937
^Dante, Giotto e Cristoforo Colombo erano considerati Terziari francescani e rappresentanti delle virtù italiche, un popolo di poeti, artisti e navigatori . Secondo tale immagine l'unità d'Italia era da farsi attorno ai santi, soprattutto san Francesco. Cfr. Pietro Messa, Il culto del santo nella storia italiana, in San Francesco d'Assisi, direttore scientifico Carlo Ossola, Treccani, Roma 2019, pp. 171-205.
^Tale raffigurazione è maggiormente comprensibile se si ricorda che pochi anni prima, ossia nel 1879, papa Leone XIII con l'enciclica Aeterni Patris rilanciò il tomismo indicandolo quale fondamento primo della formazione dei sacerdoti e di tutti gli ordini religiosi riconosciuti dalla Chiesa Cattolica. Francescani pur obbedendo a tale indicazione cercarono in tutti i modi di salvaguardare davanti al Neotomismo la propria tradizione teologica soprattutto bonaventuriana e scotista.
Bibliografia
Antonio Lunardi, La Basilica di S. Antonio di Padova in via Merulana, Roma : cent'anni di vita 1887-1987, Roma, 1987.