Il matrimonio con Barbara rappresentò un'alleanza tra Sigismondo e la Casa di Zápolya contro gli Asburgo in seguito a dispute sul trono al Regno d'Ungheria.
Nell'agosto del 1506, Alessandro Jagellone morì senza lasciare un erede. Sigismondo fu eletto Re di Polonia e Granduca di Lituania e affrontò le crescenti ambizioni degli Asburgo non solo in Ungheria e Boemia, ma anche nello Stato dell'Ordine Teutonico in Prussia[1]. Ciò lo costrinse a cercare alleati anti-asburgici e Zápolya in Ungheria facevano il caso suo. Un matrimonio reale rafforzerebbe la posizione di Zápolya in eventuali future dispute di successione e contribuirebbe a tenere l'Ungheria fuori dalle mire degli Asburgo[4]. Sembra che il piano si fosse messo in atto intorno al 1510 da Jan Łaski, Gran Cancelliere della Corona, e da Krzysztof Szydłowiecki, Maresciallo di Corte[4]. Prima di scegliere su Barbara, Sigismondo considerò anche Caterina di Meclemburgo, ma a causa di nuove ostilità tra la Polonia e Bogdan III cel Orb il progetto non andò in porto[4].
Matrimonio
Nell'aprile del 1511, Sigismondo inviò Piotr Tomicki come suo inviato in Ungheria[4]. Tomicki informò il re Vladislao che suo fratello cercava di sposare una nobildonna ungherese e chiese il suo aiuto per trovare una candidata adatta. Il medico di fiducia di Vladislao, corrotto dalla delegazione polacca, suggerì Barbara Zápolya e Vladislao fu d'accordo. Il trattato di matrimonio fu firmato il 2 dicembre 1511. Barbara, scortata dalla sua famiglia e dai nobili polacchi (vescovo Jan Lubrański, Krzysztof Szydłowiecki, Andrzej Krzycki), partì per la Polonia nel gennaio 1512[6]. Massimiliano I, tentò di interrompere il matrimonio con una proposta dell'ultimo minuto per Sigismondo: sposare una delle figlie di Francesco II Gonzaga, marchese di Mantova[6].
Il 6 febbraio 1512 Sigismondo incontrò Barbara a Łobzów[6]. In quel modo, la diciassettenne Barbara e il quarantacinquenne Sigismondo entrarono insieme a Cracovia. Il matrimonio e la cerimonia dell'incoronazione hanno avuto luogo l'8 febbraio[6]. La sua dote era 100.000 złoty, che era una somma molto grande. La sorella più giovane di Sigismondo, Elisabetta, che si sposò tre anni dopo, portò solo 20.000 złoty come dote[6]. Le celebrazioni, finanziate con un prestito di Jan Boner, costarono 34.365 złoty. Questo dimostrava non solo le ricchezze della famiglia Zápolya, ma anche l'importanza di un matrimonio reale con la loro famiglia[6]. In cambio della dote, Barbara ricevette le città di Nowy Korczyn, Wiślica, Åarnowiec, Radom, Jedlnia, Kozienice, Chęciny, Stężyca e molte altre, nonché i proventi delle tasse doganali di varie città e una somma annua di 200 fiorini ungheresi della miniera di sale di Wieliczka[6].
Nonostante la differenza di età, il matrimonio fu felice. La coppia viaggiava insieme, anche quando Barbara era in stato avanzato nella sua gravidanza[7]. Dopo due mesi dalla nascita della prima figlia, Sigismondo e Barbara partirono per Vilnius per assistere alla rinnovata guerra con il Granducato di Mosca. Edvige di due mesi fu mandata a Cracovia[7]. La coppia si separò per la prima volta nel luglio-settembre 1514 quando Sigismondo organizzò l'esercito contro Mosca[7]. Sigismondo tornò da sua moglie a Vilnius dopo la vittoria nella battaglia di Orsha. Nel febbraio 1515, la coppia tornò a Cracovia dove Barbara si riunì con la figlia dopo quasi due anni[8]. Barbara, incinta del suo secondo figlio, rimase a Cracovia, mentre Sigismondo viaggiò a Bratislava e poi a Vienna da marzo ad agosto 1515. Questa fu la seconda volta che la coppia si separò[8].
Durante quel periodo, si scambiarono lettere frequenti (sono sopravvissute 20 lettere di Sigismondo e solo due di Barbara)[8]. Sigismondo espresse il suo pensiero e la sua preoccupazione per Barbara, ricordandole di prendersi cura della sua salute e incoraggiandola a mantenersi su di morale.[9]. Le fonti contemporanee lodarono quasi universalmente Barbara per le sue virtù. Marcin Bielski ha scritto della sua devozione a Dio, dell'obbedienza al marito, della sua gentilezza e della generosità verso i poveri[10]. Marcin Kromer attribuì perfino la vittoria ad Orsha alla sua pietà e devozione cattolica, mentre Justus Ludwik Decjusz non dubitò che Barbara sarebbe entrata a far parte dei santi in cielo[10].
Nonostante l'affetto del marito e il sostegno del popolo, Barbara non ha avuto una grande influenza politica. Per esempio, sua madre e suo fratello la spinsero a impedire a Piotr Tomicki, un noto simpatizzante con gli Asburgo, di diventare vescovo di Przemyśl e vice-cancelliere della corona[11]. Tomicki fu promosso a tutti i posti e, dopo aver appreso l'interferenza dei Zápolya, divenne ancora più forte sostenitore degli Asburgo. Il matrimonio con Barbara non impediva a Sigismondo di sostenere le nozze tra Luigi II d'Ungheria e Maria di Castiglia, nipote dell'imperatore Massimiliano I[12].
Morte
Dopo la nascita della sua seconda figlia, Barbara si ammalò. Non è chiaro se fosse una febbre puerperale o qualche altra malattia[8]. Il 1 ottobre 1515, Barbara subì quello che è stato descritto come un attacco di apoplessia[13]. Morì il giorno seguente e fu sepolta nella cattedrale del Wawel. Nel 1517 Sigismondo ordinò la costruzione della Cappella di Sigismondo nella cattedrale. Barbara e sua figlia Anna, che morì all'età di 5 anni, furono sepolte nella cappella completata il 13 giugno 1533[11].
(LT) Małgorzata Duczmal, Jogailaičiai, traduzione di Birutė Mikalonienė, Vilnius, Mokslo ir enciklopedijų leidybos centras, 2012, ISBN978-5-420-01703-6.