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«Au clair de la lune Mon ami Pierrot Prête-moi ta plume Pour écrire un mot Ma chandelle est morte Je n'ai plus de feu Ouvre-moi ta porte Pour l'amour de Dieu
Au clair de la lune, Pierrot répondit : Je n'ai pas de plume, Je suis dans mon lit. Va chez la voisine, Je crois qu'elle y est, Car dans sa cuisine On bat le briquet.
Au clair de la lune, L'aimable Lubin; Frappe chez la brune, Elle répond soudain : Qui frappe de la sorte? Il dit à son tour : Ouvrez votre porte, Pour le Dieu d'Amour'
Au clair de la lune, On n'y voit qu'un peu. On chercha la plume, On chercha le feu. En cherchant d'la sorte, Je n'sais c'qu'on trouva; Mais je sais qu'la porte Sur eux se ferma»
(IT)
«Al chiaro di luna amico mio Pierrot Prestami la penna per scrivere un messaggio La mia candela è morta Non ho più fuoco Aprimi la porta Per l'amor di Dio.
Al chiaro di luna Pierrot rispose: Non ho penne, Sono a letto. Vai dalla vicina, Credo che ci sia,
Perché nella sua cucina si batte l'acciarino.
Al chiaro di luna, L'amabile Lubin; Bussa in casa della bruna, Lei risponde a un tratto Chi è che bussa così? rispose lui a sua volta: Aprite la vostra porta, Per il Dio d'amore.
Al chiaro di luna, non si vede bene si cercava una penna, si cercava del fuoco. Così cercando, Non so cosa si trovò; Ma so che la porta dietro di loro si serrò.»
Il 9 aprile 1860 l'editore e libraio francese Édouard-Léon Scott de Martinville registrò la canzone con il suo Fonautografo, che tuttora viene considerata la prima registrazione di voce umana a noi nota[1][2].