Ammiraglia della 5ª Divisione, nei mesi dell'espansione giapponese nel Pacifico ricoprì ruoli minori nell'occupazione delle Filippine e delle Indie orientali olandesi, partecipando anche alla battaglia dello Stretto della Sonda del 1º marzo 1942. Da allora fu assegnato a compiti di scorta e lotta antisommergibile sotto la direzione della Flotta dell'Area sud-occidentale, responsabile per le ex-Indie olandesi, le Filippine e la Malaysia con Singapore. Nei primi mesi del 1943 fu trasferito alla difesa dei convogli tra Giappone e Formosa, completando missioni anche verso Manila e Saipan. Il 24 agosto 1944 colò a picco dopo essere stato gravemente colpito da un sommergibile statunitense e dopo un vano tentativo di rimorchio da parte di una delle petroliere che stava scortando a Manila.
Servizio operativo
Costruzione
Il cacciatorpediniere Asakaze fu ordinato nell'anno fiscale edito dal governo giapponese nel 1918, inizialmente indicato come "cacciatorpediniere Numero 3" (in lingua giapponese3-Gō kuchikukan). La sua chiglia fu impostata nel cantiere navale di Nagasaki, gestito dalla Mitsubishi, il 16 febbraio 1922 e il varo avvenne l'8 dicembre dello stesso anno; fu completato il 16 giugno 1923 e il 1º agosto 1928 assunse il suo nome definitivo, avendo la Marina imperiale abbandonato alla data il sistema di nomenclatura del naviglio leggero con soli numeri.[3]
1941-1942
Tra il 1940 e il 1941 lo Asakaze, allora al comando del capitano di corvetta Shozo Michiki, fu riassegnato come ammiraglia alla 5ª Divisione cacciatorpediniere con i gemelli Harukaze, Matsukaze e Hatakaze; la divisione dipendeva dalla 5ª Squadriglia che a sua volta era agli ordini della 3ª Flotta. Il 26 novembre 1941 lo Asakaze e il resto dello squadrone lasciarono lo Stretto di Terashima, sulla costa settentrionale di Kyūshū, e tre giorni dopo si fermarono alla base militare di Mako (Pescadores) in vista delle imminenti operazioni nel Sud-est asiatico. Il 7 dicembre lo Asakaze e il Matsukaze furono assegnati come scorta ravvicinata all'incrociatore leggeroKuma e vigilarono sugli sbarchi condotti nelle Filippine meridionali tra il 10 e il 14 del mese; il 22 lo Asakaze e i gemelli furono presenti all'importante sbarco nel Golfo di Lingayen, che riuscì senza troppe difficoltà: fu pertanto inviato all'Isola di Formosa e dal 31 dicembre al 18 gennaio 1942 rimase impegnato nella difesa di alcuni convogli carichi di truppe che sbarcavano a Singora; il 10 gennaio collaborò con il Fubuki e lo Hatakaze nel recuperare i naufraghi dello Akita Maru, colato a picco da un sommergibile. Riunitosi al resto della 5ª Squadriglia, tra il 2 e l'8 febbraio lo seguì nella scorta a un ennesimo convoglio che si fermò alla baia di Cam Ranh e, dopo la metà del mese, lo Asakaze e la sua divisione furono integrati nello schermo difensivo del gruppo occidentale d'invasione per Giava. Tale assembramento iniziò a sbarcare nella notte tra 28 febbraio e il 1º marzo, ma fu disturbato dalla fuga degli incrociatori USS Houston e HMAS Perth (australiano): scoppiò una breve ma violenta battaglia, durante la quale lo Asakaze lanciò alcuni siluri che contribuirono a fermare e affondare le due navi. Giava fu conquistata il 9 marzo e il giorno dopo la 5ª Squadriglia fu sciolta; lo Asakaze e le unità gregarie passarono sotto il comando dell'appena costituita 1ª Flotta di spedizione del sud, una delle componenti della Flotta dell'Area sud-occidentale. Dopo aver accompagnato un convoglio da Giava a Singapore (10-13 marzo), lo Asakaze fu assegnato a un ciclo di missioni di difesa a convogli di truppe diretti a Penang e Rangoon, rinforzi alla vittoriosa 15ª Armata che stava occupando la Birmania.[6]
Il 23 aprile lo Asakaze si ormeggiò a Singapore e fino al 17 maggio rimase in manutenzione, quindi fino al 2 giugno pattugliò le acque prospicienti Sabang, nella Sumatra settentrionale. Da lì proseguì sino a Penang che lasciò l'11 per le rapide operazioni contro le isole Nicobare. Il 21 luglio invece, sempre da Singapore, si diresse sulle coste della Nuova Guinea occidentale, dove i giapponesi stavano costruendo basi e presidi: l'area era però tranquilla e quindi fu dirottato all'isola di Ambon (6 agosto) e poi a Kupang a Timor. Lasciò però il porto il 14 e da allora fu assegnato alla difesa dell'intenso traffico navale nel Mare di Giava. Il 20 ottobre il comando passò al capitano di corvetta Tokuta Nishimura.[6] In un momento non precisato del 1942, forse nel corso di una delle fermate a Singapore, lo Asakaze incrementò la propria dotazione contraerea: il cannone poppiero numero 4 da 120 mm, l'apparato lanciasiluri più arretrato e le mitragliatrici da 7,7 mm furono sbarcati per fare spazio a sei o dieci cannoni Type 96 da 25 mm L/60, suddivisi in tre/cinque installazioni doppie.[2]
1943-1944 e l'affondamento
Il 25 febbraio 1943 la 5ª Divisione fu disattivata e lo Asakaze confluì nella 1ª Divisione di scorta, assegnata alla Flotta dell'Area sud-occidentale per la protezione delle rotte marittime. Il 28 lasciò dunque Saigon, dove si trovava, e intraprese servizio di vigilanza sulla rotta Takao-Moji fino a metà maggio. Il 23, dopo aver completato un ennesimo viaggio, si fermò a Sasebo per una revisione generale;[6] nell'occasione fu ulteriormente aumentata la dotazione contraerea con altri cannoni Type 96 da 25 mm (da sette a dieci) e quattro mitragliatrici pesantiType 93 da 13,2 mm, tutte armi su supporto singolo. Anche le capacità di lotta antisommergibile furono amplificate con l'aumento della scorta di bombe di profondità a circa quaranta.[2] In conseguenza di tali interventi il dislocamento a vuoto aumentò a 1 547 tonnellate e la velocità massima passò a 35 nodi.[7] Conclusi i lavori lo Asakaze si riportò a Moji a metà luglio e il 19 ne partì per riprendere il proprio ruolo di picchetto in difesa dei convogli in transito nella zona di competenza della Flotta dell'Area sud-occidentale: particolarmente importante la missione del 12-30 ottobre, durante la quale accompagnò da Moji a Singapore il convoglio HI-13. Due settimane dopo, il 15 novembre, la 1ª Divisione di scorta fu trasferita alle dipendenze dell'appena creato Comando generale scorte, che doveva coordinare e migliorare la globale protezione del traffico navale nell'Impero giapponese. In dicembre completò le prime due missioni di scorta da Sasebo e Moji e Takao.[6]
Il 1º marzo 1944 lo Asakaze passò agli ordini del tenente di vascello Osamu Yamaguchi e fu trasferito sulla rotta Yokosuka-Saipan, isola che stava ricevendo freneticamente rinforzi in vista della prossima offensiva statunitense. Dal 13 al 30 aprile fu in missione per difendere convogli che, partiti da Moji, fecero tappa a Chinkai in Corea e a Takao prima di arrivare a Manila; durante tale missione fornì aiuto anche ai convogli Take e TaMa-17. L'11 luglio prese in carico il gruppo di cargo MI-07 e dalla capitale filippina lo condusse sino a Miri, nel Borneo del Nord, e infine vigilò sul rientro a Manila avvenuto il 2 luglio. Lo Asakaze proseguì a Takao per scortare un altro convoglio destinato a Manila (4-8 agosto) e, dopo una sosta a Mako, riguadagnò Takao nella seconda metà del mese. Il 21 salpò per l'ennesima missione di scorta verso Manila ma, a ovest del Golfo di Lingayen, incassò il 23 agosto un siluro lanciato dal sommergibile USS Haddo: fu allora preso al traino da una petroliera. Tuttavia il danno era grave e il giorno dopo il cavo di rimorchio dovette essere reciso prima che lo Asakaze sprofondasse 20 miglia a sud-ovest di Capo Bolinao (16°06′N 119°44′E16°06′N, 119°44′E). Tra l'equipaggio si contò un numero contenuto di vittime e sopravvisse anche il comandante Yamaguchi.[6]
Lo Asakaze fu rimosso dai registri della Marina imperiale il 10 ottobre 1944.[6]