Il territorio si estende su 4.228 km² ed è suddiviso in 52 parrocchie, raggruppate in 6 decanati: Rouen nord, Rouen sud, Rouen ovest, Dieppe, Pays de Caux, Pays de Bray.[1]
La diocesi di Rouen fu eretta nel III secolo. Gli antichi cataloghi episcopali risalenti al IX e al X secolo e il Liber Eburneus[2] custodito nella cattedrale di Rouen indicano come primo vescovo san Mellone, mentre il Liber Niger del 1079 e tutti i cataloghi successivi al X secolo danno come primo vescovo san Nicasio, che sarebbe vissuto prima di Mellone.
Nella seconda metà del VI secolo fu arcivescovo san Pretestato, che fu esiliato da re Chilperico nel 577; riebbe la cattedra arcivescovile nel 584, ma nel 586 fu pugnalato ai piedi dell'altare su ordine della regina Fredegonda.
A san Romano, arcivescovo della prima metà del VII secolo, molto venerato e patrono della città di Rouen, è legata la leggenda del Grand'Goule, drago mostruoso che san Romano avrebbe sconfitto presso Rouen. Nel Medioevo da questa leggenda scaturì il privilegio arcivescovile di poter liberare un prigioniero nel giorno della processione delle reliquie di san Romano.
Alcune tracce di paganesimo erano ancora presenti durante l'episcopato di sant'Audoeno (Saint-Ouen) nella seconda metà del VII secolo. Lo stesso arcivescovo fu fondatore delle abbazie di Fontenelle, di Jumièges e di Fécamp. Fu un abile diplomatico nel dirimere le controversie tra Austrasia e Neustria e nel Medioevo ebbero fama i miracoli attribuiti alla sua intercessione.
Nel XIII secolo l'arcidiocesi fu retta da Oddone di Rigaud, abile statista, che accompagnò san Luigi IX alla Crociata in Tunisia. Fu lo stesso Oddone di Rigaud a visitare più volte tutta la sua provincia ecclesiastica, raccogliendone le notizie in uno dei primi resoconti di una visita pastorale, il Regestum Visitationum Archiepiscopi Rothomagensis.
Tra il 1330 e il 1338 sedette sulla cattedra di Rouen Pierre Roger, il futuro papa Clemente VI. Da circa un secolo Rouen era una sede cardinalizia e continuerà ad esserlo, pur con alcune interruzioni, fino al XX secolo.
Papa Gregorio XI nel 1371 esentò il capitolo della cattedrale dalla giurisdizione temporale e spirituale dell'arcivescovo.
Nel 1486 la società dell'Immacolata Concezione divenne un circolo letterario. Ogni anno veniva premiata una poesia composta in onore dell'Immacolata Concezione. Ogni stanza delle poesie doveva incominciare e terminare con lo stesso verso (palinodia).
Durante le guerre di religione gli ugonotti conquistarono Rouen il 16 aprile 1562 e devastarono la chiesa di sant'Audoeno, facendo al suo interno un falò degli arredi e dando alle fiamme il corpo del santo e altre reliquie in possesso della basilica. La città fu riconquistata dai cattolici il 26 ottobre dello stesso anno.
Nel 1729 fu adottato il breviario di Urbain Robinet, che operò una revisione liturgica in senso gallicano. Fino alla rivoluzione vi era l'uso di cantare tutto l'Ufficio a memoria ed era proibito portare i libri in coro.
Fino alla fine del Settecento, l'arcidiocesi comprendeva 1.388 parrocchie, raggruppate in 6 arcidiaconati (Rouen, Grand-Caux, Petit-Caux, Eu, Vexin normanno, Vexin francese) e 28 decanati. Nel territorio inoltre esisteva un alto numero di abbazie (22 maschili e 13 femminili),a cui si devono aggiungere 17 priorati (12 di uomini e 5 di donne) e 13 collegiate.[4]
Con l'episcopato del cardinale Bonnechose (1858 - 1883) si tornò al rito romano.
Il 6 luglio 1974 ha ceduto un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Le Havre.
Gli arcivescovi di Rouen portano il titolo di primati di Normandia. Questo titolo ha origini molto antiche. I pontefici, su istanza dell'arcivescovo di Lione, dapprima rigettarono le pretese degli arcivescovi di Rouen con due bolle di papa Gregorio VII nel 1070 e un'altra di papa Celestino II nel 1144. Successivamente però papa Callisto III riconobbe il rango primaziale di Rouen con due bolle del 1457 e del 1458.
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
L'arcidiocesi di Rouen conserva un alto numero di antichi cataloghi episcopali anteriori al XIII secolo[5], che si possono distinguere in due categorie: quelli che riportano la sola lista episcopale e che non sono posteriori al X secolo; e quelli che riportano la lista episcopale di Rouen assieme a quelle delle sue diocesi suffraganee, che arrivano fino al XII secolo.
^Alcuni manoscritti riportano Evodius prima di Silvestro, altri invece dopo Flavio. Alcuni autori recenti (cfr. Gams) hanno ipotizzato inverosimilmente due santi omonimi.
^Santo molto venerato a Rouen, le cui Vitae tuttavia sono per lo più leggendarie e senza alcun valore storico (Duchesne).
^La cronaca di Fontenelle data il suo avvento alla sede di Rouen nel 755.
^Gallia christiana menziona due carte di questo vescovo, ma senza precise indicazioni cronologiche: 16 novembre e 7 marzo.
^Vincent Tabbagh, Fasti Ecclesiae Gallicanae. Répertoire prosopographique des évêques, dignitaires et chanoines de France de 1200 à 1500, Tome II, Diocèse de Rouen, Brepols, Tournout, 1998, p. 80.
^Tabbagh, Fasti Ecclesiae Gallicanae, vol. II, p. 87.
^Tabbagh, Fasti Ecclesiae Gallicanae, vol. II, p. 90.
^Tabbagh, Fasti Ecclesiae Gallicanae, vol. II, p. 96.
(FR) Abbé Vacandard, La liste des Archevêques de Rouen, in Précis analytique des travaux de l'Académie des sciences, belles-lettres et arts de Rouen, Rouen, 1891, pp. 197–211