La città fu costruita dai romani agli inizi del VI secolo ed elevata al rango di sede metropolitana con tre diocesi suffraganee: Resaina (o Teodosiopoli), Rando e Nasala.[1] Nel X secolo Dara perse il rango di sede metropolitana a favore della sede di Resaina.[2]
Primo vescovo fu Eutichiano, sacerdote di Amida, che prese possesso della sua nuova sede nel 506. Gli succedette Tommaso, sostenitore di Severo di Antiochia, che fu espulso dalla sua sede nel 518 per ordine per Giustino I e morì nel 540. Mamas fu deportato nel 537. Stefano assistette al concilio di Costantinopoli del 553.
Dal VII secolo la diocesi, come molte altre nella regione, conquistata dagli Arabi, divenne sede di un arcivescovo giacobita: secondo le Cronache di Michele il Siro sono noti 17 metropoliti giacobiti dall'VIII alla fine dell'XI secolo.[3]
Dal XVII secolo Dara è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 18 maggio 1991. Secondo Raymond Janin (Dict. Hist. Géogr. Eccl.), il titolo fu conferito dalla Santa Sede fino al 1925 sotto il nome di Anastasiopoli e come semplice diocesi; in quest'anno fu ristabilito come arcidiocesi con il nome Darensis.