Gli Archivi storici dell'Unione europea (ASUE) sono il centro di deposito ufficiale dei documenti d'interesse storico prodotti dalle istituzioni dell'Unione europea. Gli archivi sono parte integrante dell'Istituto universitario europeo (IUE) e hanno sede a Firenze (Italia).
Storia
Gli ASUE sono stati creati nel 1983 a seguito del regolamento da parte del Consiglio delle Comunità Europee[1] e la decisione della Commissione delle Comunità Europee[2] di aprire al pubblico i loro archivi storici. Un successivo accordo del 1984 fra la Commissione europea e l'IUE ha gettato le basi per l'istituzione degli Archivi a Firenze[3]. Nel 1986 gli Archivi Storici dell'Unione Europea hanno aperto al pubblico.
Nel 2011 un accordo quadro di collaborazione fra l'IUE e la Commissione Europea[4] ha rafforzato il ruolo degli Archivi Storici dell'UE nella preservazione, apertura al pubblico e valorizzazione dei fondi archivistici delle istituzioni europee e ha regolato l'acquisizione e il trattamento dei fondi privati. In Marzo 2015 il Consiglio dell'Unione Europea ha modificato le decisioni del 1983 con il Regolamento (UE) 2015/496 del Consiglio[5].
I documenti sono resi disponibili al pubblico sulla base della regola dell'apertura a trent'anni, gli Archivi conservano anche fondi privati di personalità, movimenti e associazioni coinvolte in vario modo nel processo d'integrazione europea.
Sede
Dal 2012 gli ASUE sono ospitati nella sede storica di Villa Salviati a Firenze. Dal 2000 Villa Salviati è di proprietà dello Stato italiano che, dopo una profonda opera di restauro, l'ha destinata ad ospitare gli ASUE dotando i suoi depositi sotterranei di oltre 11 chilometri di scaffalature. L'inaugurazione della sede è avvenuta 17 dicembre 2009, con la presenza del presidente della repubblicaNapolitano[6][7][8][9].
La banca dati digitalizzata è stata sviluppata a partire dal 1991, mentre l'accesso web risale al 1995.
Un programma di digitalizzazione dei documenti e delle fotografie di vari fondi lanciato nel 2006 ha portato alla scansione di oltre 14.000 unità digitalizzate direttamente consultabili sul sito degli Archivi in formato pdf[10]. Allo stesso modo, oltre 600 trascrizioni d'interviste realizzate nel quadro dei programmi europei di storia orale sono accessibili dal sito web degli Archivi.
Il 6 maggio 2015, alla presenza di Maria Romana De Gasperi, è stato inaugurato il Centro di ricerca Alcide De Gasperi che come obiettivo la promozione di progetti di ricerca volti a rendere più agevole l'utilizzo delle fonti primarie. Coordina, inoltre, una rete di studiosi e promuove la pubblicazione di opere sulla storia dell'integrazione europea.[11]