Paoli era conosciuto come "il re dei tenori" ai suoi tempi e il primo portoricano a raggiungere la fama internazionale nelle arti.[1][2][3]
Si appassionò precocemente al canto grazie a un concerto del tenore italiano, Pietro Baccei nel Teatro La Perla di Ponce.[2] I genitori di Paoli furono importanti nel supportarlo e guidarlo durante la sua infanzia, ma entrambi i suoi genitori morirono quando aveva solo dodici anni. Paoli andò poi a vivere con sua sorella Amalia, che si era trasferita in Spagna.[1][2][3]
La sorella di Paoli, anche lei cantante soprano, aiutò il fratello ad ottenere una borsa di studio dai reali di Spagna, e nel 1882, iniziò i suoi studi al Real Monasterio del Escorial.[1][2]
In seguito Amalia supportò di nuovo la formazione artistica di Paoli garantendogli una seconda borsa di studio per perfezionarsi in Italia.[2] Quindi andò a studiare all'Accademia di canto de Teatro alla Scala di Milano, nel 1897, e dopo due anni debuttò nell'opera Guglielmo Tell di Gioachino Rossini, a Parigi.[1][4][2][3]
Paoli evidenziò immediatamente un buon talento grazie al quale ottenne riconoscimenti in tutta Europa.[4] Nel 1900 si esibì al Covent Garden di Londra e poco dopo, Paoli ritornò a Porto Rico.[1][2]
Paoli fu uno dei primi artisti lirici al mondo a registrare un'intera opera: Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, nel 1907.[1][2] Fu l'inizio di una carriera di grande successo come artista discografico.[1][2]
Solo tre anni dopo, Paoli fu nominato "primo tenore" dal Teatro alla Scala. Nel 1912, cantò di nuovo nell'opera Lohengrin a Vienna ricevendo ampi consensi.[1][2]
Sebbene il successo sul palcoscenico e delle registrazioni discografiche gli procurassero notevoli introiti, Paoli ai tempi della prima guerra mondiale ebbe problemi finanziari.[1][2]
Nel 1922 iniziò a insegnare canto nella sua città natale, a Porto Rico, fondando una scuola insieme a sua sorella Amalia.[1][2][3]
Paoli morì senza figli, a causa del cancro, il 24 agosto 1946. Il conservatorio musicale per il quale si era impegnato negli ultimi anni di vita fu fondato nel decennio successivo.[1][2][3]
Paoli si distinse per la robustezza della vocalità ampia nel registro centrale, di grande estensione timbratissima e squillante, che gli consentì di fare delle opere più ardue della corda tenorile il proprio repertorio, e di alternare tessiture molto impegnative per il registro estremo ad altre centralizzanti.[4] Oltre ad essere un talento vocale, si dimostrò bravo anche per l'incisivo, nitido declamato, la drammaticità del fraseggio, l'arte scenica.[4]
^abcdefg(EN) Biografia, su europeana.eu. URL consultato il 12 maggio 2019.
^abcdePaoli, Antonio, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 526.
Bibliografia
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(EN) John R. Bennett, Voices of the Past, Vol. II: A Catalogue of Vocal Recordings from the Italian Catalogues of the Gramophone Company Limited, Oakwood Press, 1967.
(EN) Arthur Eaglefield Hull, A Dictionary of Modern Music and Musicians, Londra, Dent, 1924.
(ES) Socorro Gurón, Ponce, el teatro La Perla y La Campana de la Almudaina: Historia de Ponce desde sus comienzos hasta la segunda decada del siglo XIX, Ponce, Gobierno Municipal de Ponce, 19.
(ES) Jesús M. López, Antonio Paoli: El León de Ponce, 1998.
(a cura di) Aldo Nicastro, Guida al Teatro d'Opera, coll. Le Guide Zecchini 2, Varese, Zecchini Editore, 2011.
(EN) M. Scott, The Record of Singing to 1914, Londra, Duckworth, 1977.