Nacque nel 1412 a Villanova d'Asti da una nobile famiglia astigiana, legata politicamente ai guelfi Solari.
In seguito alla cacciata delle famiglie guelfe astigiane intorno al 1339, da parte del marchese Giovanni II del Monferrato, alleato del consorzio astigiano ghibellino dei De Castello, una parte della famiglia dell'Astesano si trasferì a Villanova, e una parte si trasferì a Lodi.
Dopo due anni, al momento di cimentarsi con le nozioni mediche, l'ateneo pavese fu costretto a chiudere per la peste.
L'Astesano fuggì in un primo tempo a Genova, dove divenne educatore di giovani nobili, poi, una volta che il morbo raggiunse la città, si trasferì a Savona e da qui a piedi arrivò a Mondovì attraverso l'appennino ligure.
Tornò a Villanova nel Natale del 1431. Dopo pochi mesi accettò l'incarico di direttore della scuola di grammatica e di retorica ad Asti subentrando all'umanista Giacomo Claverio, e nel 1433 venne richiamato a Pavia con l'incarico di lettore e docente di autori classici[2].
Nel 1447Carlo d'Orléans, fatto prigioniero ad Agincourt e tenuto prigioniero dagli inglesi fino al 1440, nell'intento di raggiungere la contea di Asti (ereditata dalla madre, Valentina Visconti), incontrò a Villanova l'Astesano, che gli dedicò un componimento poetico.
Il 26 ottobre dello stesso anno il duca fece il solenne ingresso in Asti[3]. Nell'occasione l'Astesano venne nominato capitano del Castello di Monterainero, che sorgeva nel Borgo Santa Maria Nuova e in seguito alle sue doti umanistiche e letterarie divenne segretario ducale[4]
Nel 1448, seguì l'Orléans a Blois rimanendo in Francia per molti anni, certamente fino al 1453[5].
Esistono ancora documenti dell'Astesano datati 1455 e 1457 e 1458. Le Carte del fondo Orleanese della contea di Asti ne registrano la morte il 1º maggio 1463.
L'opera principale di Antonio Astesano è il Carmen de varietate fortunae, sive de vita et gestis civium astensium, (1450-1453) poema in distici elegiaci latini (un esametro e un pentametro), suddiviso in sei libri articolato in capitoli che tratta della storia di Asti, dalla sua fondazione, fino al 1339 (anno dell'esilio della famiglia Astesano).
Scopo dell'autore fu quello di scrivere storia in poesia.
Sotto l'aspetto stilistico, A. Tallone, nell'introduzione della seconda traduzione del Carmen datata 1908, cita il critico francese Le Roux de Lincy che considera i versi latini dell'Astesano puri come quelli di Poliziano e li paragona ai versi di Ovidio. Secondo Natale Ferro, queste affermazioni non sono sempre vere, ma possono corrispondere a verità in alcuni passi del poema.
Scritti minori
De origine et de vario regimine civitatis Mediolani-Libellus ex diversis cronicis extractus, in prosa latina, datato 1448, dedicato a re Carlo VII di Francia, per convincerlo ad appoggiare il cugino Carlo, duca d'Orléans alla successione del ducato di Milano
Poesie di Carlo d'Orléans, tradotte in latino da Antonio Astesano (1457)
De admirabile candide crucis apparitione apud Baionam, poema (Sulla ammirabile apparizione di una croce bianca a Baiona durante un assedio), datato Tours, febbraio 1452
De re funerea, poema a Tommaso Francesco Greco, medico regio (1461)
Presso l'Archivio storico del comune di Asti (Palazzo Mazzola), è presente nei documenti Orleanesi, una raccolta di lettere scritte da Antonio Astesano.
Sei lettere firmate dal Duca d'Orléans, scritte e controfirmate dall'Astesano, furono inviate da varie località francesi tra gli anni 1448-1453.
Due lettere controfirmate Antonius, inviate dal duca al governatore di Asti Giovanni Foucault (1460) e al commissario ducale Guglielmo Borellerio (1462)
La famiglia Astesano
(LA)
«Rem, de qua coepi verba referre prius,
postquam nostra Domus Astensi ex urbe recessit,
et fuit in Villam tota reducta Novam,
Astesana fuit tribus appellata fubinde...»
(IT)
«Dopodiché la nostra famiglia
si ritirò dalla città di Asti e si rifugiò
al completo nel villaggio di Villanova,
poi fu definita astesana....»
Gli Astesano, fuggiti da Asti, raggiunsero il paese, di Villanova.
A Villanova, per il suo luogo d'origine, la famiglia venne soprannominata Astesana.
Dopo un po' di tempo un ramo della famiglia si trasferì a Lodi.
È curioso notare che l'Astesano cita nel suo Carmen che raggiungendo durante i suoi viaggi la città di Lodi, si imbatté in un'abitazione che recava il suo stesso stemma gentilizio.
Scoprì che le persone che vi abitavano appartenevano alla sua famiglia ed a Lodi erano chiamati Villanova.
Uno dei fratelli di Antonio, Nicolò, più giovane di lui (nato nel 1431), divenne anch'egli segretario ducale del duca di Orléans (1469).
Tra i discendenti della famiglia Astesano, troviamo un Claudio Astesano, nato a Saint-Jean-de-Maurienne, senatore in Savoia (1726), primo presidente del Senato di Savoia (1749).
Note
^il comune di Villanova conserva un documento notarile redatto da Pietro Astesano in data 21 gennaio 1427
^lo stipendio era di 50 fiorini (AA.VV. Antonio Astesano, Sull'instabilità della fortuna ossia sulla sua vita e sulle gesta dei cittadini astesi, Quaderni del Platano, Asti 1999)
^l'Astesano percepiva una rendita mensile di 37 lire e 5 soldi astesi per le mansioni di segretario e 27 lire quale capitano del castello. F.Gabotto, La vita in Asti al tempo di Gian Giorgio Alione, Asti 1899
^abAA.VV. Antonio Astesano, Sull'instabilità della fortuna ossia sulla sua vita e sulle gesta dei cittadini astesi, Quaderni del Platano, Asti 1999)
^A. Vitale-Brovarone, Un maestro umanista saluzzese del Quattrocento, in Bollettino storico-bibliografico subalpino, LXXIII (1975), pp. 643-654.
Bibliografia
Bianco A., Asti Medievale . Ed CRA 1960
Ferdinando Gabotto, La vita in Asti al tempo di Giovan Giorgio Alione, Asti Tip. A.Bianchi 1899.