Fu pittore e incisore del periodo barocco, altrimenti conosciuto come Angelo Trevisan o Angelo Trevisano o Angelo Barbieri. Incerto il luogo di nascita: Venezia, verosimilmente Capodistria come il fratello Francesco Trevisani
La tela era destinata alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano alla Giudecca di Venezia ove rimase fino alla soppressione della chiesa avvenuta nel 1806. Inserita con altri dipinti nei beni francesi, Napoleone la fece trasferire a Parigi. Restituite a Milano le opere d'arte trafugate nel 1809, la tela fu assegnata alla pinacoteca di Brera. Nel 1818 il conte Gian Luca Cavazzi della Somaglia ottenne che fosse depositata e collocata nella parrocchiale di Somaglia.
"La giovane Lucia Zante risuscitata durante il suo funerale" (11 febbraio 1592);
"La giovane Francesca Bimbato, annegata nel Canalbianco, viene ritrovata viva" (19 luglio 1613);
"La giovane Maria Rigo viene resa invisibile a giovani patrizi male intenzionati" (16 maggio 1591);
"L'acqua mutata in sangue" (1576);
"La città di Lendinara viene preservata dalla pestilenza che infuria in vari luoghi d'Italia e del Polesine" (1630) in sacrestia;[3]
"Per intercessione di Giovanni Battista, la Madonna del Pilastrello salva Lendinara da una tremenda rotta dell'Adige" (24 giugno 1677) in sacrestia.[3]
^Caio Domenico Gallo, "Annali della città di Messina... dal giorno di sua fondazione sino a tempi presenti" [1]Archiviato il 16 settembre 2016 in Internet Archive., Tomo I, Messina, Francesco Gaipa, 1756.
^Per Giuseppe Fiumara, "Guida per la città di Messina" [2], Messina, 1841.