Nato nel 1964 a Sapri, in Campania, Accardi si trasferisce a Napoli per studiare arte all'Accademia d'Arte di Napoli, ma non completa la sua formazione formale, scegliendo di fondare il proprio studio nei primi anni '90.[1][2][3]
I primi lavori di Accardi sono incentrati sulla figura umana e sull'astrazione.[1] Alla fine degli anni '80, sposta la sua attenzione sulla scultura in marmo, ispirandosi ai classici greci e romani.[1] All'inizio degli anni '90, Accardi inizia a incorporare temi sociali nei suoi dipinti.[1]
Nel 2011, il suo lavoro viene riconosciuto dallo storico dell'arte Marco Vallora, che lo seleziona per la 54ª Biennale di Venezia.[1][4][5]
Nel 2018, l'opera di Accardi, Misplaced, viene esposta alla Eden Fine Art Mayfair di Londra.[6][7]
Le opere di Accardi sono distribuite a livello internazionale dalla Eden Gallery e dal 2021 collabora con la galleria italiana Deodato Arte.[1] Nel 2022 la sua opera, Nonsense Makes Sense, viene esposta alla galleria Deodato.[1]
Opere
Lo stile artistico di Accardi è caratterizzato da una miscela di elementi surreali e realistici, incentrati sulla narrazione e sulle molteplici interpretazioni.[1][2] I suoi dipinti incorporano spesso elementi di artisti come Klimt, Picasso e Roy Lichtenstein.[6] Questi riferimenti classici sono accostati a figure della cultura popolare contemporanea, tra cui i personaggi dei Minions e dei Simpson di Matt Groening.[6]
All'inizio della sua carriera, il lavoro di Accardi è stato influenzato da quella che lui definisce la tradizione italiana della "figura", enfatizzando la forma umana, combinata ad elementi pittorici e simbolici.[2] Le sue collezioni come Human Collection, Misplaced e Blend riflettono il suo interesse per l'interazione tra gli esseri umani, lo spazio e la società.[2]