Ananthura pteropoda
Ananthura pteropoda (Oliv. & Hiern) H.Rob. & Skvarla, 2011 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Ananthura pteropoda è anche l'unica specie del genere Ananthura H.Rob. & Skvarla, 2011.[1][2][3] EtimologiaIl nome della specie (Ananthura pteropoda) deriva dai particolari piccioli delle foglie, lunghi e alati.[4] Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dai botanici Daniel Oliver (1830-1916), William Philip Hiern (1839-1925), Harold Ernest Robinson (1932-2020) e John Jerome Skvarla (1935-2014) nella pubblicazione " Novon; a Journal for Botanical Nomenclature. St. Louis, MO" ( Novon 21(2): 254 ) del 2011 .[5] Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici Harold Ernest Robinson (1932-2020) e John Jerome Skvarla (1935-2014) nella pubblicazione " Novon; a Journal for Botanical Nomenclature. St. Louis, MO" ( Novon 21(2): 253 ) del 2011.[6] DescrizioneLe piante di questa voce hanno un habitus erbaceo o debolmente arbustivo. Altezza massima 0,9 - 2,5 metri. Gli steli sono affusolati e striati. Sulla superficie di queste piante sono presenti peli multicellulari uniseriati e peli asimmetrici a forma di "T".[7][8][9][10][11][2][4] Le foglie sono disposte in modo alterno e sono subpicciolate (i piccioli sono alati fino al fusto e quindi le foglie sono considerate anche sessili). La lamina in genere è intera con forme variabili da ovate (oblanceolata) a ellittiche con base attenuata nel picciolo e apici lungamente acuti. La consistenza è membranosa. Le venature normalmente sono pennate e ricoperte da punti ghiandolosi. I margini sono irregolari o dentati. La superficie di entrambe le facce è pubescente. Dimensione delle foglie: larghezza 1,8 - 8,5 cm; lunghezza delle foglie 7,5 – 25 cm. L'infiorescenza, terminali o alle ascelle delle foglie superiori, è formata da capolini peduncolati (i peduncoli sono filiformi) in formazioni corimbose sottese da brattee filiformi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro con forme cilindriche composto da diverse brattee disposte su 4 - 5 serie embricate e scalate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti fino alla fruttificazione o decidue (quelle più interne), hanno delle forme più o meno da ovate a oblunghe con apici scariosi arrotondati o smussati. Il ricettacolo alveolato è privo di pagliette (ricettacolo nudo). Lunghezza dei peduncoli: 1 – 15 mm. Dimensione dell'involucro: ampiezza 5 – 6 mm; altezza 6 – 11 mm. Altezza delle brattee: 8 mm. I fiori, 15 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).
I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, con forma prismatica, hanno 8 coste con superficie ispida o sericea. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a moderatamente allungati; non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo interno è formato da setole capillari, snelle, fragili e minutamente barbate (lunghe 5 mm); quello esterno è formato da una riga di denti ravvicinati, minuti e persistenti (lunghi 0,2 mm). Dimensione degli acheni: 2,2 - 2,5 mm. Biologia
Distribuzione e habitatLa distribuzione delle piante di questa voce è relativa al Vecchio mondo: foreste sempreverdi con quote da 850 a 1.600 metri in Tanzania e quote da 1.950 a 2.600 metri in Kenya.[2] TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][10][11] FilogenesiLe specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Gymnantheminae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[19] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi della sottotribù Gymnantheminae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale comprese le Hawaii (l'altro subclade africano comprende soprattutto specie meridionali).[11] La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[10] In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Gymnantheminae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[11] SinonimiSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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