Al 2022 l'Allegiant Stadium, con i suoi 1,97 miliardi di dollari di costi di costruzione, è il secondo stadio più costoso mai realizzato[5].
Descrizione
Per la progettazione dell'Allegiant Stadium Mark Davis, proprietario della franchigia NFL dei Raiders, scelse di affidarsi allo stesso studio di architettura, il MANICA architecture[6], che aveva progettato lo stadio che i Raiders avevano precedentemente proposto di costruire a Carson, nell'area di Los Angeles, insieme ai San Diego Chargers[7][8].
Davis mantenne molto dello stile di tale progetto dicendosi innamorato del suo design generale[9].
Design
L'Allegiant Stadium è uno stadio coperto di 10 livelli con tetto trasparente in ETFE, completamente climatizzato, con i suoi esterni, in colore nero e argento e lunghe file di luci a led, ispirati alle linee distintive di un'auto sportiva, caratteristiche che sono riprese all'interno dello stadio per creare un'estetica unitaria inconfondibilmente rappresentativa del marchio dei Raiders[6].
Nel lato rivolto verso l'interstatale 15 è installato uno schermo video di 84 metri di diagonale mentre all'estremità nord dello stadio è incorporato un peristilio con grandi porte in vetro azionabili che si aprono per creare una vista paronamica ampia oltre 200 piedi (61 m), senza colonne, sull'iconica strip di Las Vegas[10][11].
Capienza, suite e posti esclusivi
Lo stadio ha una capienza per le partite della NFL di 65.000 posti a sedere e di 61.000 per quelle di calcio, estendibile fino a 71.835 per altri tipi di eventi[12][13].
Oltre ai normali posti a sedere lo stadio dispone di 128 suite e 44 palchi privati (loge seat)[14] che sono dotati di numerosi servizi esclusivi influenzati dalla tipica cultura dell'ospitalità di Las Vegas: ad esempio i patii delle suite laterali posti a livello del campo offrono l'accesso al campo a pochi passi da ciascuna squadra o i sedili dei palchi privati dotati di comfort moderni simili a quelli di un posto in prima classe di un aereo di linea[10] e in tutti la possibilità di accedere a servizi di catering esclusivi e avere posti di parcheggio riservati.
Al 2022 le suite hanno costi che vanno da 5.000 a 100.000 dollari a partita, variando sulla base del tipo di suite, della posizione, dell'avversario e del periodo del campionato, mentre i palchi privati partono da 4.000 dollari a partita[15].
A gennaio 2023 fu annunciata l'aggiunta di ulteriori suite, anche in previsione del Super Bowl LVIII, che saranno realizzate entro l'inizio della stagione NFL 2023.[16]
Doppio manto del campo di gioco
L'Allegiant Stadium dispone di un doppio manto del campo di gioco, uno in erba naturale e uno in erba sintetica.
La copertura in erba naturale è scorrevole, e quindi rimuovibile, ed è utilizzata principalmente per le partite dei Raiders[17]. Il manto in erba naturale scorrevole permette di esporlo alla luce solare quando non in uso e di poter utilizzare il campo per altri eventi senza il rischio di danneggiarlo. Direttamente sopra la base del campo da gioco è invece presente un manto fisso in erba sintetica, fondo preferito dagli UNLV Rebels per le partite di football di college. Il contenitore del manto in erba naturale scorre, tramite dei binari, sopra il manto in erba sintetica senza rovinarlo, permettendo quindi questa doppia configurazione del campo[18].
Il contenitore scorrevole, che ha un peso complessivo di 9.500 tonnellate, è mosso da 76 motori elettrici indipendenti che impiegano 90 minuti per spostarlo completamente[19].
Parcheggi
Intorno allo stadio ci sono 2.700 parcheggi e nelle sue immediate vicinanze altri 6.000, mentre nel raggio di 1 miglio (1,6 km) dallo stadio sono disponibili 35.000 parcheggi[20].
Al Davis Memorial Torch
Nel peristilio nella zona nord dello stadio, a ridosso delle finestre azionabili, è installata la Al Davis Memorial Torch, una grande torre/torcia che viene accesa prima di ogni partita in onore e ricordo di Al Davis, allenatore e proprietario per quasi 40 anni dei Raiders.[21][22][23] Fu accesa per la prima volta dalla vedova di Al, Carol Davis.[24]
All'inaugurazione dello stadio, nel 2020, la torcia, con i suoi 92 piedi (28 m) di altezza, era il più alto oggetto al mondo stampato in 3D[25][26][27].
Storia
Premessa: la ricerca dei Raiders di una nuova casa
I Raiders, interessati fin dagli anni 80 del ventesimo secolo ad avere uno stadio più grande e moderno, erano bloccati nella possibilità di costruire un nuovo impianto nella loro sede, Oakland, o anche solo nel ristrutturare il vecchio e poco adatto Coliseum[28].
Lo stadio di Oakland, inaugurato nel 1966 e ristrutturato nel 1996[29], era considerato da tempo come uno dei peggiori stadi della lega[30], anche perché era l'ultimo stadio multifunzionale, condiviso tra una squadra della NFL e una della MLB, gli Oakland Athletics[31], e ciò rendeva impossibile ammodernarlo per soddisfare appieno le moderne esigenze di una squadra di football.
Nel 2010, scaduto l'accordo pluriennale di utilizzo del Coliseum, i Raiders avevano optato per un rinnovo limitato a sole tre stagioni prevedendo altresì la possibilità di rescissione al termine di ogni anno[32] poi, dal 2011 Mark Davis, diventato proprietario dei Raiders ereditando la quota di maggioranza alla morte del padre Al Davis[33], aveva cercato di trovare una nuova città dove spostare la squadra.
Nel 2011 i Raiders avevano discusso con i San Francisco 49ers la possibilità di condividere il nuovo stadio da costruire a Santa Clara nella Bay Area[34]. Nel 2014 da un lato i Raiders avevano valutato di trasferirsi a San Antonio in Texas[35] e dall'altro la NFL aveva contemplato la possibilità di spostare la squadra a St. Louis in Missouri, nell'ottica di ripagare la città dall'eventuale perdita dei St. Louis Rams che progettavano di spostarsi a Los Angeles[36].
La metropoli californiana era però la meta preferita anche dei Raiders, che già vi avevano giocato nel periodo 1982—1994 raccogliendo successi e lasciandovi un'ampia base di tifosi, e così la squadra di Davis nel 2015 preparò insieme ai San Diego Chargers il progetto di un nuovo stadio da 1,7 miliardi di dollari da costruire a Carson[37].
Il 5 gennaio 2016 i Raiders presentarono alla NFL la loro candidatura ufficiale per spostarsi a Los Angeles[38] ma lo stesso fecero i Chargers e i Rams, con quest'ultimi che avevano in programma la costruzione di un nuovo stadio a Inglewood[39].
Il 12 gennaio 2016 i proprietari delle squadre NFL decisero di concedere lo spostamento a Los Angeles ai Rams e di dare altresì un anno di tempo ai Chargers per decidere se trasferirsi lì anche loro, condividendo il nuovo stadio con i Rams, e nel caso i Chargers avessero rifiutato allora sarebbe toccato ai Raiders valutare tale possibilità[40].
Davis commentò tale risultato, che di fatto chiudeva definitivamente la strada ai Raiders per un ritorno a Los Angeles, dicendo che era arrivato terzo in una corsa a tre[41].
I Raiders pagarono probabilmente che nel periodo in cui erano stati a Los Angeles da un lato Al Davis, col suo carattere forte e a volte burbero, si era creato varie inimicizie influenti e, dall'altro, l'accostamento dell'immagine della squadra al fenomeno delle gang di strada, situazione che la lega non voleva far ripetere[42].
Il 29 gennaio 2016 Mark Davis si recò a Las Vegas per incontrare Adelson e altre importanti figure locali per parlare del progetto del nuovo stadio[45]. Arrivata pochi giorni dopo la cocente delusione del negato trasferimento a Los Angeles, l'opportunità di spostarsi a Las Vegas interessava molto ai Raiders ma era strettamente condizionata alla costruzione del nuovo stadio, non essendo né il Sam Boyd Stadium né altri stadi nel Nevada abbastanza grandi per gli standard della NFL.
Il 21 marzo 2016, a margine della riunione dei proprietari delle squadre della NFL, Davis dichiarò di credere percorribile l'idea di spostare la squadra a Las Vegas, sebbene molti altri proprietari non la considerassero fattibile[46]. Questo tipo di dubbi derivavano dalla considerazione che la NFL offre un campionato a misura di famiglie e quindi Las Vegas, la cosiddetta "Città del peccato"[47], con i suoi casinò, i suoi centri scommesse, le sue attrazioni di divertimento per gli adulti, i suoi bordelli autorizzati (il Nevada è l'unico stato degli USA dove la prostituzione è legale[48]), la sua economia non fondata su solide basi industriali o finanziarie ma dipendente dalle volubili preferenze dei turisti, non era certo tra le opzioni più adatte su cui puntare[41]. La diffidenza della NFL verso quanto rappresentato da Las Vegas era, ad esempio, nelle regole, adottate da anni, che vietavano a giocatori e altri membri di una squadra di frequentare durante la stagione i casinò dove si scommette su eventi sportivi[46].
Davis però confermò con i fatti la sua idea ed incontró prima il governatore del Nevada Brian Sandoval per parlare del piano del nuovo stadio[49], convincendolo ad appoggiare l'idea[50], e di seguito, il 1º aprile 2016, si confrontò con i vertici della UNLV e visitò il Sam Boyd Stadium per valutare un suo eventuale utilizzo temporaneo come stadio casalingo dei Raiders[51].
Il 28 aprile 2016 Davis annunciò di voler spostare i Raiders a Las Vegas e di mettere a disposizione 500 milioni di dollari per la costruzione del nuovo stadio coperto dal valore complessivo di 1,4 miliardi di dollari[52][53]. Davis dichiarò che con questa operazione lo Stato d'Argento (il Nevada)[54] si sarebbe trasformato nello Stato d'Argento e Nero (i colori dei Raiders)[52][55].
Nella primavera 2016 il consiglio di amministrazione della Las Vegas Sands non accettò la proposta avanzata da Adelson per finanziare la costruzione del nuovo stadio. Adelson decise allora di proseguire privatamente nel progetto, impegnandoci 650 milioni di dollari delle sue ricchezze personali[56].
Il 25 agosto 2016 i Raiders registrarono il marchio "Las Vegas Raiders" e, lo stesso giorno, furono rilasciati i primi rendering del progetto del nuovo stadio[57]. Il 15 settembre 2016 la Commissione per le infrastrutture turistiche del Sud Nevada votó per raccomandare un finanziamento di 750 milioni di dollari per il nuovo stadio di Las Vegas[58].
Il 19 settembre 2016 Roger Goodell, commissario della NFL, dichiarò che c'era ancora molto da fare prima che la NFL potesse approvare lo spostamento dei Raiders a Las Vegas[59].
Nel mese di settembre 2016 la lista dei possibili siti di costruzione, precedentemente arrivata fino a nove[60], fu ridotta a due, entrambi lungo la Las Vegas Strip nella contea di Clark: un sito nelle vicinanze del Mandalay Bay e l'altro a ovest dell'interstatale 15[61].
Ad inizio ottobre 2016 la Majestic Realty rivelò di aver abbandonato il progetto del nuovo stadio, ormai totalmente gestito da Mark Davis[62].
Nel mese di ottobre 2016 il governatore del Nevada Sandoval convocó una sessione speciale del parlamento statale per discutere della proposta del nuovo stadio e di altre attività turistiche[63]. La proposta di legge per finanziare la costruzione del nuovo stadio fu approvata e Sandoval la emanó il 17 ottobre 2016[64][65][66][67].
La legge permise alla contea di Clark di incrementare la propria tassa sugli hotel per raccogliere i 750 milioni di dollari per finanziare l'opera[68]. La stessa legge istituí la Las Vegas Stadium Authority (LVSA), organismo pubblico demandato alla costruzione, allo sviluppo e l'operatività di uno stadio per la NFL nella contea di Clark[69].
Il 19 gennaio 2017 i Raiders presentarono ufficialmente alla NFL la richiesta per spostarsi da Oakland a Las Vegas[70]. Una settimana dopo, Il 26 gennaio 2017, i Raiders avanzarono alla LVSA la proposta di leasing per il nuovo stadio: la squadra aveva scelto il sito vicino l'interstatale 15 e proponeva di pagare un affitto di un dollaro e di avere il controllo sul nome del nuovo stadio e i relativi possibili introiti di sponsorizzazione[71].
Il 30 gennaio 2017 però Adelson abbandonò il progetto, facendo venir meno il suo contributo di 650 milioni di dollari[72] e, lo stesso giorno, abbandonò anche Goldman Sachs, che aveva pianificato di partecipare al finanziamento. Il progetto era quindi a rischio dovendo ora i Raiders incrementare il loro contributo da 500 milioni a 1,15 miliardi di dollari[73]. La decisione di Adelson fu dovuta al fatto che si sentí tagliato fuori dal progetto da parte dei Raiders che avevano presentato la proposta di leasing alla LVSA senza consultarlo minimamente[74].
Il 6 marzo 2017 i Raiders informarono che Bank of America avrebbe erogato un prestito di 650 milioni di dollari a copertura della parte di finanziamento lasciata scoperta dall'abbandono di Adelson[75].
Il 27 marzo 2017 i proprietari delle squadre della NFL votarono 31–1 a favore dello spostamento dei Raiders da Oakland a Las Vegas[76][77]. I Raiders annunciarono contestualmente che avrebbero continuato a giocare a Oakland per le stagioni 2017 e 2018[78]. In seguito si accordarono col gestore dello stadio californiano anche per la stagione 2019 con un'opzione sul 2020[79].
Il 1º maggio 2017 i Raiders acquistarono, per 77,5 milioni di dollari, il terreno di 62 acri (25 ha) dove far sorgere lo stadio nel sito scelto vicino l'interstatale 15[80]. Il 18 maggio 2017 la Las Vegas Stadium Authority approvó il contratto di leasing con i Raiders[81], con una durata di 30 anni e 4 successive estensioni opzionali di 5 anni l'una[82].
Costruzione
Il 18 maggio 2017 fu annunciato che i lavori di costruzione dello stadio sarebbero stati affidati ad una joint venture tra la Mortenson Construction di base a Minneapolis, che aveva lavorato per la realizzazione dell'U.S. Bank Stadium, e la locale McCarthy Building di Henderson[83].
I lavori di preparazione del sito di costruzione dello stadio presero avvio il 18 settembre 2017[84] mentre il 13 novembre 2017 si tenne la cerimonia ufficiale di inizio lavori, previsti da completare entro il 2020, alla presenza del commissario della NFL Goodell, del proprietario dei Raiders Davis e dei principali rappresentanti degli enti governativi della città di Las Vegas e dello Stato del Nevada[85][86].
Il 27 agosto 2018 la contea di Clark diede un nuovo indirizzo allo stadio: l'originale 5617 Dean Martin Drive fu ribattezzato nel 3333 Al Davis Way, in onore dell'ex allenatore e proprietario dei Raiders e padre di Mark[87].
Il 24 maggio 2019 fu annunciata l'aggiunta nella zona sud di 20 suite addizionali, operazione per rendere lo stadio più appetibile per ospitare un Super Bowl[88].
Durante la costruzione dello stadio i Raiders pubblicarono una serie di video intitolata "From the Ground Up", con narratore Mike Rowe di Lavori Sporchi, per raccontare le tecniche, le tecnologie, i problemi e le soluzioni ingegneristiche e le vite delle persone impegnate nell'impresa[89].
Il 5 agosto 2019 venne annunciato che lo stadio, fino ad allora noto come Las Vegas Stadium, sarebbe stato rinominato Allegiant Stadium, dopo che i Raiders strinsero un accordo con la compagnia di voli Allegiant Air per i diritti sul nome della durata di 30 anni[90].
Apertura e restrizioni per la pandemia da COVID-19
Il 31 luglio 2020 l'Allegiant Stadium fu dichiarato completato e certificata l'agibilità, essendo rimasti da terminare solo alcuni lavori secondari previsti da concludere entro il mese di ottobre 2020, e quindi fu reso disponibile per l'utilizzo.[91]
Il 21 agosto 2020 i Raiders hanno svolto il loro primo allenamento a porte chiuse nello stadio e nell'occasione Mark Davis ha soprannominato la nuova casa della sua squadra "The Death Star",[92] aggiungendo in seguito che "È un nome che almeno dà [ai giocatori] l'idea di uscire in campo e prendere a calci in culo qualcuno".[24]
L'apertura dello stadio fu resa complicata dalla pandemia da COVID-19: l'evento di inaugurazione avrebbe dovuto essere un concerto di Garth Brooks previsto per il 22 agosto 2020 che però, a causa della pandemia, fu rimandato al febbraio 2021.[93]
I Raiders, dichiarando di voler proteggere la salute degli spettatori e della comunità, decisero di non far partecipare i tifosi alle loro partite per l'intera stagione 2020.[94][95]
Il 21 settembre 2020 l'Allegiant Stadium ha ospitato il suo primo evento in assoluto, la partita del Monday Night Football della settimana 2 della stagione NFL 2020, giocata senza spettatori, che ha visto i Raiders sconfiggere i New Orleans Saints per 34–24.[96]
Il 31 ottobre 2020 la gara di football college degli UNLV Rebels contro i Nevada Wolf Pack fu il primo evento con pubblico ospitato dal nuovo stadio,[97] anche se in numero limitato: nelle gare dei Rebels furono ammessi al massimo 2.000 spettatori, ovvero il 3% dei 65.000 posti disponibili, e disposti in zone separate da circa 25 piedi (7,6 m) e con non più di 250 spettatori per zona.[98]
Il 14 agosto 2021 fu tenuta una cerimonia di taglio del nastro per la prima volta che i tifosi dei Raiders poterono entrare all'Allegiant Stadium,[99] per assistere alla partita di precampionato contro i Seattle Seahawks vinta 20–7 davanti a 50.101 spettatori.[100]
La prima partita di campionato dei Raiders col pubblico fu giocata il 13 settembre 2021, nel Monday Night Football della settimana 1 della stagione NFL 2021, vinto 33–27 nel tempo supplementare contro i Baltimore Ravens davanti a 61.756 spettatori.[101][102] Per l'accesso allo stadio ai tifosi fu richiesto di mostrare la prova dell'avvenuta vaccinazione anti COVID-19 oppure di ricevere la vaccinazione direttamente allo stadio e, solo in questo caso, indossare anche una mascherina.[103] Furono circa 50.000 le persone che scaricarono l'apposita applicazione per smartphone per certificare online il loro stato vaccinale per entrare allo stadio, mentre circa 6.000 persone si vaccinarono per poter vedere la partita, di cui 300 direttamente allo stadio prima dell'incontro.[104]
Nel 2021 l'Allegiant Stadium ha ospitato complessivamente 1.016.859 spettatori di cui circa la metà per le nove partite dei Raiders (468.858) e le sei dei Rebels (93.652) e l'altra metà tra le varie altre manifestazioni sportive, concerti ed eventi privati.[105]
Nel 2022 le presenze sono aumentate del 70%, raggiungendo circa 1,7 milioni di spettatori: 650.000 richiamati dai 15 concerti, 496.000 per le partite dei Raiders, 80.000 per quelle dei Rebels, 340.000 per le altre manifestazioni sportivi e 90.000 per gli eventi privati.[106]
Costi, finanziamenti e ritorno economico
Costi di costruzione
Il costo complessivo originale previsto per la costruzione dell'Allegiant Stadium era di 1,8 miliardi di dollari[107] ma nel corso del 2019 tale costo subì due incrementi, dovuti però alla maggiore disponibilità di liquidità dei Raiders, derivata dai ricavi della prevendita dei posti e delle sponsorizzazioni che furono superiori alle previsioni, e che fu impiegata per l'aggiunta di nuovi spazi e migliorie[108][109].
Il costo finale per la realizzazione dello stadio arrivò così a 1,97 miliardi di dollari[110].
Di questi circa 78 milioni di dollari furono spesi per l'acquisto del sito di costruzione, 234 milioni per la progettazione, 1,33 miliardi per la costruzione vera e propria dello stadio, 123 milioni per arredi, infissi e attrezzature e 31 milioni in infrastrutture[111][112].
Finanziamento dell'opera
I fondi per finanziare la costruzione dell'Allegiant Stadium vennero per 750 milioni di dollari da sovvenzioni pubbliche e per 1,15 miliardi di dollari dai Raiders[113].
I fondi pubblici vennero da bond comunali emessi dalla contea di Clark e coperti dalla speciale tassazione sugli hotel dell'area di Las Vegas, effettiva da marzo 2017[114]. Ad aprile 2018 tutti i bond emessi furono acquistati in meno di 90 minuti, per un totale di 645 milioni di dollari[115]. Tra metà 2021 e metà 2022, con le presenze negli hotel dell'area tornate via via ai livelli precedenti alla pandemia da COVID-19, le tasse per ripagare i bond hanno generato un ritorno dai 3,3 ai 5,3 milioni di dollari al mese[116] e complessivamente da marzo 2017 hanno raccolto 224,6 milioni di dollari, il 2,4% in più di quanto preventivato[117].
Il contributo fornito dai Raiders incluse 650 milioni di dollari prestati dalla Bank of America, 200 milioni di dollari prestati dalla NFL attraverso l'apposito fondo per gli stadi e 300 milioni di dollari dagli introiti per la vendita delle licenze sui posti personali (personal seat license, ossia la vendita ad un tifoso del diritto di acquisto, stagione dopo stagione, dell'abbonamento per uno specifico posto allo stadio), i diritti sul nome dello stadio (venduti all'Allegiant Air) e le sponsorizzazioni[90][118][119][120].
Ritorno economico
Per i Raiders
Lo sforzo finanziario per la costruzione dell'Allegiant Stadium è stato per i Raiders, che da decenni cercavano di spostarsi da Oakland e approdare in una realtà più ricca e con maggiore possibilità di crescita, sicuramente conveniente sia dal punto di vista sportivo che economico[121][122].
Secondo Forbes il valore della squadra nel primo anno a Las Vegas (il 2020), malgrado l'impossibilità di sfruttare appieno il nuovo stadio a causa delle limitazioni date dalla pandemia da COVID-19, si è incrementato del 10% mentre nel secondo anno (il 2021) l'incremento è stato del 49%, passando da 3,4 miliardi di dollari a 5,1 miliardi, facendo dei Raiders la 9ª squadra per valore della NFL[123] e si è enormemente allargata la sua appetibilità da parte di nuovi investitori[124].
Nella stagione 2021 inoltre i Raiders hanno avuto l'incasso maggiore dalla vendita dei biglietti di tutte le squadre della NFL (119 milioni di dollari) con il più alto costo medio del biglietto (153 dollari)[125] nonché il maggior mercato in termini di vendita secondaria dei biglietti, con un valore medio del biglietto rivenduto di 691 dollari[126].
Per la città di Las Vegas
Contrastanti invece all'inizio le valutazioni sul ritorno prodotto sul versante pubblico: la contea di Clark infatti non riceve alcuna quota dalla vendita dei biglietti dello stadio o dal suo affitto, essendo questo incompatibile con la formula utilizzata per i bond rilasciati e garantiti da una speciale tassa[127].
In fase di approvazione dell'operazione i sostenitori hanno argomentato che il finanziamento pubblico era giustificato dal conseguente incremento delle attività economiche connesse al nuovo stadio, e dalle relative tasse[128]. Di contro i critici dell'operazione hanno sostenuto che le proiezioni di crescita economica che avrebbe prodotto il nuovo stadio erano sovrastimate basandosi su assunzioni troppo ottimistiche[129][130].
I numeri registrati dopo l'apertura, una volta superate le limitazioni dovute alla pandemia da COVID-19, hanno confermato l'impatto positivo del nuovo stadio sull'economia dell'area: nei sei mesi della seconda metà del 2021 gli eventi organizzati allo stadio hanno attirato a Las Vegas un milione di visitatori, di cui 400.000 non per le partite dei Raiders[131].
Nel primo apposito report pubblicato dai Raiders sull'impatto dello stadio sulla città è riportato che il ritorno economico complessivo, dall'apertura dell'impianto fino a tutto il 2023, è stato di 2,29 miliardi di dollari, di cui 128 milioni in maggiori tasse, con 1,52 milioni di visitatori in più di cui 88% venuto appositamente per un evento allo stadio.[132]
Controversie legali
Il 2 dicembre 2018 la città di Oakland citò in giudizio davanti ad una corte federale la NFL per il trasferimento dei Raiders a Las Vegas[133]. L'accusa mossa era che la lega e le 32 squadre professionistiche avessero violato le leggi antitrust federali operando come un cartello per incrementare le spese a carico delle città per ospitare una squadra. Oakland non chiedeva di annullare lo spostamento dei Raiders a Las Vegas ma di rifondere i minori guadagni dovuti a tale spostamento, in termini finanziari e di tasse, stimati in 378 milioni di dollari.
Il 1º maggio 2020 la richiesta di Oakland fu respinta da un giudice federale[134] e poi, il 2 dicembre 2021, dalla 9ª corte d'appello federale di San Francisco[135].
A giugno 2022 Oakland, considerato che invece in una causa simile intentata da St. Louis per lo spostamento dei Rams era stata data ragione alla città e quindi si manifestavano linee di giudizio diverse, provò a far discutere il caso davanti alla Corte Suprema[136].
Riconoscimenti
A novembre 2020 l'Allegiant Stadium ha vinto il premio della World Football Summit (WFS) come migliore impianto[137].
A marzo 2022 è stato premiato con l'Engineering News-Record’s (ENR) 2021 per il settore Sport ed Intrattenimento[138].
Ad agosto 2022 in un sondaggio fatto dalla NFL via Twitter l'Allegiant Stadium è stato votato come miglior stadio della divisione AFC West[139].
Utilizzatori ed eventi
L'Allegiant Stadium dalla sua inaugurazione nella stagione 2020 è lo stadio casalingo delle squadre di football americano dei Las Vegas Raiders della NFL e degli UNLV Rebels della NCAA.
I Raiders vi giocano 8 o 9 partite del campionato regolare da metà settembre a metà gennaio[140], mentre i Rebels vi giocano 6 partite tra settembre e novembre[141].
Durante tutto l'anno lo stadio ospita però molti altri eventi di carattere sportivo e non.
Il 16 giugno 2020 la NFL annunciò che l'Allegiant Stadium avrebbe ospitato l'edizione 2021 del Pro Bowl[2]. A causa delle restrizioni date dalla pandemia da COVID-19 la gara fu spostata al 2022.[146] La partita si è tenuta il 6 febbraio 2022 e ha visto la squadra della AFC imporsi su quella della NFC 41-35.[147]
Pro Bowl Games 2023
Il 26 settembre 2022 la NFL annunciò il nuovo formato dell'evento, rinominato Pro Bowl Games, e che si sarebbe svolto per il secondo anno di fila all'Allegiant Stadium.[3]
L'evento si è svolto tra il 2 e il 5 febbraio 2023, composto da diverse prove di abilità e concluso da tre partite di flag football, e ha visto la vittoria finale per 35-33 della squadra della NFC guidata da Eli Manning su quella dell'AFC allenata da Peyton Manning.[148]
Football di college
Oltre alle partite di campionato dei Rebels l'Allegiant Stadium ospita altre partite di football di college.
Lo stadio ha ospitato la fase finale della CONCACAF Nations League 2022-2023 con le due semifinali disputate il 15 giugno 2023 e le finali il 18 giugno 2023.[165]
Nel 2024 lo stadio ha ospitato due partite di rugby a 13 organizzate dalla National Rugby League australiana. Le due gare di apertura del campionato 2024 sono state le prime della storia ad essere svolte fuori dai confini di Australia e Nuova Zelanda.
L'Allegiant Stadium ospita grandi concerti di artisti statunitensi ed internazionali.
Il concerto del No Filter Tour dei The Rolling Stones che si è tenuto il 6 novembre 2021, che ha visto i Måneskin come artisti di apertura, è stato il 2º concerto dell'anno al mondo per incasso, pari a 14,8 milioni di dollari.[180] Nel corso del 2022 l'Allegiant Stadium ha ospitato 11 concerti tra i 300 con maggior incasso al mondo, tra cui il sesto in assoluto, quello su due date di Bad Bunny che ha incasso oltre 24,3 milioni di dollari.[181]
Secondo i dati pubblicati da Billboard per il 2023 l'Allegiant Stadium è stato il 4º stadio al mondo per introiti da concerti, con 17 eventi che hanno prodotto un ricavo poco inferiore ai 120 milioni di dollari e attirato complessivamente 725.000 spettatori, con il concerto di Beyoncé del 26 e 27 agosto 2023 che ha prodotto il maggior ricavo, con circa 26 milioni di dollari per 86.500 spettatori.[182]
^(EN) Caroline Bleakley, Details of New UNLV Stadium Project Released, su Las Vegas Now.com, 1º febbraio 2011. URL consultato il 12 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2018).