Ališer Burchanovič Usmanov (in russoАлише́р Бурха́нович Усма́нов?; Chust, 9 settembre1953) è un imprenditore, dirigente sportivo e oligarcauzbekonaturalizzatorusso, proprietario del quotidiano Kommersant, comproprietario della holding USM, che comprende il secondo operatore di telefonia mobile russo, MegaFon, il conglomerato industriale russo Metalloinvest[1], Udokan Copper, che sta sviluppando un grande deposito di rame, e il produttore di cemento Ackermann Cement. Secondo Forbes, nel 2022 ha un patrimonio netto stimato di 14 miliardi di dollari[2][3].
Dal 2008 è presidente della Federazione internazionale della scherma, incarico da cui si è poi autosospeso.[4][5] Nel febbraio 2008 la sua Metalloinvest è diventata anche sponsor della Dinamo Mosca, la squadra di calcio della capitale russa.[6][7][8] Dopo essere stato anche dal 2007 al 2018 uno dei principali azionisti del club di calcio inglese Arsenal, dal luglio 2019 al 2022 il suo gruppo USM holding è stata lo sponsor dell'Everton Football Club.[9]
Di origine uzbeka e di religione musulmana, è nato nel 1953 a Chust, nell'odierno Uzbekistan, ed ha passato gran parte dell'infanzia a Taškent dove il padre lavorava come procuratore di Stato. Nel 1976, con l'idea di voler fare il diplomatico, Ališer Burchanovič Usmanov ha conseguito a Mosca la laurea in diritto internazionale presso l'Istituto Statale dei Rapporti Internazionali di Mosca (MGIMO MID URSS)[10]. Quindi è tornato a Tashkent dove è diventato direttore della Foreign Economic Association del Comitato per la pace sovietica[11] e si è laureato nel 1997 all'Accademia delle Finanze del Governo della Federazione Russa in Scienze Bancarie. Ha un’ottima padronanza delle lingue inglese, francese, russa, uzbeka ed araba.
Nell'agosto 1980 fu arrestato e condannato a otto anni di carcere con l'accusa di frode e "furto socialista" nella Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka e imprigionato per sei anni.[12][13][14] Nel luglio 2000, nove anni dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, fu riabilitato dalla Corte suprema dell'Uzbekistan che stabilì come "le condanne originali erano ingiuste, nessun crimine fu mai commesso e quelle accuse erano false".[13][15]
Prima della caduta dell'URSS nel 1989, Usmanov ha fatto parte della direzione delle organizzazioni non governative e delle compagnie che hanno un ruolo importante nello sviluppo dell'economia della Russia. Dal 1990 al 1994, è stato vice direttore generale della CJSC Intercross.
Negli anni 1994-1998 Ališer Usmanov capeggiava l’azienda interbancaria di gestioni investimenti “Interfin” (ZAO “MIFK Interfin”). Dal 1995 al 1997 è stato il primo vice del Presidente del Consiglio di amministrazione della MAPO-Banca e dal 1994 al 1995 anche Consigliere del Direttore generale della Moscow Aviation Production Association (MAPO).
Dal febbraio 2000 all’ottobre 2014 ha rivestito la carica di direttore generale della “Gazprom Invest holdings”[16], dopo essere stato consigliere del Presidente del Consiglio di amministrazione della “Gazprom” e primo vice del Direttore Generale della “Gazprom Invest holdings”.
Usmanov è il fondatore della USM, un'azienda internazionale diversificata. Nelle attività del gruppo ci sono l'azienda Metalloinvest, il fornitore principale dei prodotti ferriferi e del ferro bricchettato a caldo nel mercato globale, l’azienda LLC Baikal Mining Company ("Udokan rame"), titolare della licenza per l’estrazione del rame dalla più importante miniera in Russia. Oltre ad avere fondato MegaFon, il secondo operatore di telefonia mobile russo, è stato pioniere nel campo della tecnologia 4G/LTE e leader del mercato web nel segmento russofono con "Mail.ru Group".
Dal 2006 al 2023 è stato membro del consiglio di amministrazione dell'Unione Russa degli Industriali e degli Imprenditori (RSPP).[17] Nel settembre 2008 il presidente della Federazione RussaVladimir Putin ha assegnato a Usmanov il diploma d'onore per i risultati conseguiti nello sviluppo dell'industria nazionale e dell'imprenditorialità. Possedeva importanti quote azionarie in aziende di tecnologia (tra cui Facebook ed Apple).
Usmanov è considerato uno dei più grandi filantropi in Russia, ed è membro del consiglio di amministrazione di una serie di organizzazioni pubbliche, educative e culturali, tra cui la Società geografica russa e l'Istituto Statale dei Rapporti Internazionali di Mosca. Nel 2015 e nel 2017 Usmanov è stato insignito del titolo di mecenate dell’anno, istituito dal Ministero della Cultura della Federazione Russa.
Nel 2018 Usmanov ha detto che avrebbe lasciato metà della sua fortuna ai suoi parenti e metà al management della USM.[18] Il 19 settembre 2018 il paese di Arzachena, piccolo centro gallurese nel nord est della Sardegna, gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
Nel 2020 Alisher Usmanov ha donato mezzo milione di euro alla regione Sardegna per combattere il SARS-CoV-2.[19] Nel maggio 2020 Usmanov è stato in cima alla lista dei contributori alla lotta contro il COVID-19 tra i partecipanti della Sunday Times Rich List con una donazione di £117,7 milioni.[20] Nel 2021 il Sunday Times ha nominato Usmanov il filantropo più generoso; ha donato più di £4,2 miliardi in beneficenza, personalmente e tramite le sue aziende nei 20 anni di storia del Sunday Times Giving List.[21]
Il 28 febbraio 2022, in reazione all'invasione russa dell'Ucraina, l'Unione europea ha inserito Usmanov nella lista nera, imponendogli un divieto di viaggio in tutta l'UE e congelando tutti i suoi beni. Il 3 marzo gli Stati Uniti gli hanno imposto sanzioni simili, con alcune eccezioni per le sue società. Tra le sanzioni, il sequestro del suo yacht da 600 milioni di dollari.
A seguito delle sanzioni nei suoi confronti, il 1º marzo 2022 ha annunciato l'autosospensione (ma non le dimissioni dalla carica di presidente della FIE).
Dirigente sportivo
Usmanov ha prestato particolare attenzione allo sviluppo dello sport in Russia e a livello internazionale. Nel 2008 è eletto al vertice della Federazione internazionale della scherma, dopo essere stato presidente dal 2001 al 2009 della Federazione russa di scherma e della Confederazione europea di scherma dal 2005 al 2008. È tutt'oggi Presidente del consiglio di fondazione della Federazione russa di scherma e membro del Consiglio della Fondazione di sostegno agli atleti olimpici russi.
Nel 2014 è stato membro del comitato organizzatore dei XXII Giochi olimpici invernali di Soči.
Dal 2015 Usmanov è stato membro della Commissione del Comitato Olimpico Internazionale per lo Sviluppo della Televisione Olimpica. È stato anche membro della Commissione indipendente pubblica Antidoping, istituita nel 2016 per iniziativa del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.
Dal 2007 al 2018 Usmanov è stato uno dei principali azionisti del club di calcio inglese Arsenal. Dal luglio 2019 il suo gruppo "USM holding" diviene lo sponsor dell'Everton Football Club[22]
Dopo lo scoppio del conflitto russo-icraino, il 1º marzo 2022 si è autosospeso da presidente della Federazione internazionale della scherma (FIE), senza tuttavia dimettersi. Il 30 novembre 2024, Usmanov è stato rieletto alla carica di Presidente della FIE, per poi autosopendersi nuovamente il 4 dicembre.[5][23]
Riconoscimenti
Nel 2013 ad A.B. Usmanov è stato conferito l'Ordine “Al merito per la Patria” di IV classe per servizi eccezionali prestati allo stato e attività pubbliche e di beneficenza, ha ricevuto l'Ordine di Aleksandr Nevskij e l'Ordine d'Onore per i suoi risultati lavorativi e molti anni di lavoro coscienzioso, il segno distintivo del Ministero degli Esteri della Russia “Per il contributo alla cooperazione internazionale” e l'Ordine di Amicizia della Repubblica del Kazakistan.
Nel 2016 A.B. Usmanov per il suo contributo alle attività caritative e sociali è stato premiato con il segno di distinzione "Per beneficenza", nonché con il più alto riconoscimento del Consiglio dei Mufti della Russia - Ordine “Al-Fakhr” di I grado - per l’impegno nel rafforzare la comprensione reciproca tra diverse nazionalità.
Nel 2016 la fondazione di beneficenza “Arte, Scienza e Sport” di Usmanov ha ricevuto il più alto riconoscimento del premio “Maschera d'Oro” nella nomination “Per il sostegno delle arti teatrali russe”.
Nel 2017 la Fondazione ha ricevuto il ringraziamento dal Presidente della Federazione Russa per aver partecipato attivamente alla realizzazione dei progetti significativi, attività sociali e di beneficenza, in particolare, alla esecuzione della prima operazione in Russia di inserimento degli impianti retinali a un paziente cieco.
Nel 2018 Usmanov ha ricevuto l'Ordine “El Yurt Hizmati” (“Riconoscimento e rispetto a livello nazionale”) per il suo grande contributo al rafforzamento dei legami economici, sociali, culturali e umanitari tra l'Uzbekistan e la Federazione Russa.
Nel novembre 2018 ha ricevuto il premio più alto della FICTS (Federazione Internazionale della Televisione Sportiva) “Catena di gloria 2018” (Excellence Guirlande d’Honneur).
Vita privata
Usmanov, credente islamico, si è sposato nel 1992 con l'ex ginnasta ebreaIrina Viner.[25][26] Dal 1992 Viner è capo allenatore della nazionale russa di ginnastica ritmica, presidente della Federazione Russa di Ginnastica Ritmica, anche ex vice presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica. La coppia, che ha divorziato nel maggio 2022, non ha figli biologici ma Usmanov ha un figliastro che è diventato un investitore immobiliare.[27]
Usmanov possiede la villa Tudor Sutton Place di 120 ettari (300 acri) nel Surrey, acquistata per 10 milioni di sterline nel 2004. Nel 2012, l'uomo d'affari Boris Berezovsky ha affermato che Usmanov ha ricevuto Sutton Place come parte di un accordo commerciale, un'affermazione che Usmanov ha comunque negato. Nel 2008, Usmanov ha acquistato Beechwood House, una proprietà di 4,5 ettari (11 acri) di terreno nel sobborgo londinese di Highgate dallo sceicco qatariota Hamad bin Khalifa Al Thani per 48 milioni di sterline. Usmanov possiede anche una proprietà di 12 ettari a Mosca e una villa in Sardegna. Inoltre, in Italia il magnate russo possedeva diverse proprietà in Costa Smeralda e l'ex Villa Merloni a Romazzino[28].
Usmanov ha posseduto due yacht di lusso di nome Dilbar. Nel 2008 ha ricevuto il primo Dilbar (ora Al Raya) da Lürssen ad un costo dichiarato di 250 milioni di dollari. A dicembre 2019 è il 38° yacht a motore più grande per lunghezza, misura 110 metri. Nel 2015 Usmanov ha commissionato il secondo Dilbar, un superyacht più grande al mondo per stazza lorda (15.917 gt) e il 6° più grande con una lunghezza di 156 metri per 24 metri di larghezza. Si dice che sia costato 800 milioni di dollari, impiega 84 membri di equipaggio a tempo pieno e contiene la più grande piscina coperta installata su un superyacht. Dopo aver preso in consegna il secondo Dilbar, Usmanov ha rinominato Ona l'originale e nel 2018 l'ha venduto a un acquirente mediorientale. All'inaugurazione dello yacht, avvenuto nel 2016, Usmanov ha organizzato, secondo quanto riportato dai giornali, una festa a bordo dell'imbarcazione con ospiti internazionali (tra cui Andrea Bocelli, Carla Bruni ed il vicepremier russo Igor' Šuvalov)[29].
Il miliardario e i suoi rappresentanti sostengono che la maggior parte dei suoi beni, sia in Italia che altrove (compresi l'aereo e lo yacht Dilbar), sono stati trasferiti in trust di famiglia irrevocabili molti anni fa e non appartengono più a Usmanov.[30][31]
^(EN) "Alisher Usmanov", su russiancapitalistwiki.com, 12 novembre 2013. URL consultato il 19 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2013).
^(EN) James Appell, Kiev make mincemeat of Spartak, su ESPN Soccernet, 14 agosto 2008. URL consultato il 22 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2012).
^(EN) Franklin Mossop, Lawrence Booth e Matthew Cunningham, Men behaving badly, in The Guardian, Londra, 8 maggio 2003. URL consultato il 22 dicembre 2010.
^(EN) Alisher Usmanov – An Apology, in Asia Times Online, 2 marzo 2011. URL consultato il 20 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2013).
^interfax.com. URL consultato il 17 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2018).