Zaccaria Bricito (Treviso, 30 novembre 1875 – Treviso, 5 aprile 1962) è stato un politico italiano.
Figlio di Giovanni Battista e di Amalia Augusta Gianese, proveniva da una famiglia di funzionari e uomini d'affari originaria di Bassano del Grappa.[1] Sposò Giuseppina Mazzoccato.[2]
Laureato in diritto amministrativo, fu impegnato prevalentemente nell'attività finanziaria e nel giornalismo. Direttore della Gazzetta di Treviso e collaboratore della Rivista Militare, fu autore di alcune pubblicazioni quali Istituzioni di diritto militare (1904) e La riforma dei tributi locali e le entrate dei comuni (1923).[3]
Per quanto riguarda la carriera politica, fu per due mandati sindaco di Treviso (1908-1910 e 1914-1920). Fu eletto deputato nel collegio di San Biagio di Callalta, prendendo parte alla XXIII legislatura come rappresentante del gruppo cattolico.[3]
Era suocero di Graziano Appiani, avendo questi sposato sua figlia. Fu proprio sui terreni del Bricito, situati appena fuori porta Santi Quaranta, che l'imprenditore innalzò la sua celebre fornace.[4][5]
Al figlio Giovanni, morto prematuramente nel 1930, è intitolata una scuola dell'infanzia di Treviso, con sede proprio nella villa di famiglia che i coniugi Bricito donarono alle suore elisabettine.[6]
Note
- ^ Villa Bricito (PDF), su irvv.regione.veneto.it, IRVV. URL consultato il 7 gennaio 2018.
- ^ Atto di nascita.
- ^ a b Alejandro M. Dieguez, Sergio Pagano, Le carte del «Sacro Tavolo». Aspetti del pontificato di Pio X dai documenti del suo archivio privato, Vol. 2, Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, 2006, p. 720, ISBN 88-85042-49-X.
- ^ F. T., Senza Titolo, in La Tribuna di Treviso, 26 aprile 2007. URL consultato il 7 gennaio 2018.
- ^ Camillo Pavan, I paesi e la città in riva al Sile. Un secolo di storia del fiume in 142 cartoline, Treviso, 1991, p. 46.
- ^ Treviso: i cinquant'anni della scuola dell'infanzia Giovanni Bricito, in La Vita del Popolo, 6 maggio 2016. URL consultato il 7 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2018).
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