Era un terzino destro che, grazie alla sua velocità, non disdegnava sortite offensive lungo la fascia di competenza, cercando il fondo per tentare il cross o provare lui stesso la battuta a rete.[2]
Carriera
Giocatore
Club
La sua carriera inizia nel 1991 col Portuguesa, squadra del campionato brasiliano: fino al 1993 colleziona 80 presenze e 2 gol. Dopo le brevi esperienze con Sergipe, con cui vince il campionato statale Sergipano, e Ponte Preta, nel 1996 approda al Flamengo dove ha modo di conquistare un altro torneo statale, quello Carioca, prima di venir ceduto pochi mesi più tardi alla squadra italiana del Parma.
Zé Maria esordisce in Serie A nel campionato 1996-1997: in due stagioni con i ducali, disputa 56 incontri segnando una rete. Nell'estate 1998 passa al Perugia, ma nel corso del campionato seguente non riesce a imporsi, pagando lo scarso feeling con i tecnici Ilario Castagner e Vujadin Boškov.[2] Viene quindi ceduto in prestito al Vasco da Gama con cui trionfa, nel 1999, nel Torneo Rio-San Paolo; in seguito, in meno di dodici mesi indossa le maglie di altre due compagini brasiliane, Palmeiras e Cruzeiro.
Nel 2000 torna a Perugia dove stavolta, integrandosi alla perfezione negli schemi del nuovo allenatore Serse Cosmi,[2] rimarrà fino al 2004 vincendo, nel 2003, il suo unico trofeo internazionale per club, la Coppa Intertoto.[3][4] Nelle quattro stagioni con la squadra umbra il brasiliano scende in campo in 157 occasioni realizzando 20 gol tra campionato, Coppa Italia e coppe europee, divenendo lo straniero più presente di sempre, sia in assoluto sia in Serie A, con la maglia dei grifoni; nell'annata 2003-2004 il terzino effettua oltre cento cross dalla fascia destra, imponendosi come uno dei migliori laterali del campionato italiano.
Proprio nel 2004 viene ceduto all'Inter dove rimane per due stagioni: sotto la guida di Roberto Mancini vince uno scudetto (nel 2006, assegnato a tavolino ai nerazzurri dopo le vicende di Calciopoli), due Coppe Italia (2005 e 2006) e una Supercoppa italiana (2005). Il 17 aprile 2005 segna il suo unico gol in 49 apparizioni[5] con l'Inter (di cui 30 in Serie A), nell'incontro vinto 2-0 sul Cagliari.[6]
Nel 2006 viene acquistato dal club spagnolo del Levante, militante nella Liga: vi rimane per una sola stagione giocando 14 partite prima di accasarsi allo Sheffield Utd. In Inghilterra tuttavia non ha mai la possibilità di scendere in campo, così nel 2008 torna nuovamente al Portuguesa. Rescisso il contratto con il club brasiliano nell'agosto del 2008, riattraversa l'Atlantico accettando l'offerta del Città di Castello, società umbra di Eccellenza.[7] Nel 2009, senza mai aver esordito con la squadra tifernate in una gara ufficiale, annuncia il suo ritiro dal calcio decidendo di stabilirsi in Italia.[8]
Dal settembre del 2009 insegna calcio ai bambini della polisportiva giovanile salesiana "PGS Don Bosco", a Perugia. Nel gennaio del 2010 compie uno stage all'Inter agli ordini di José Mourinho.[9] Il 16 marzo seguente diviene l'allenatore del Città di Castello, squadra che traghetta all'undicesimo posto il campionato di Serie D 2009-2010. Il successivo 25 agosto diviene allenatore del Catanzaro da cui, poi, è esonerato.
Il 5 luglio 2012 acquisisce a Coverciano il titolo di allenatore di Prima Categoria UEFA Pro, e quindi il diritto di ricoprire il ruolo di tecnico in una squadra della massima serie.[10] Nel 2015 diventa l'allenatore dei rumeni del Ceahlăul, da cui, caso particolare, viene esonerato per due volte in una settimana.[11]
Il 5 ottobre 2022 entra nello staff del settore giovanile del Parma come collaboratore tecnico.[17] Il 12 novembre 2024 viene nominato tecnico dell'Olbia, in Serie D, in sostituzione dell'esonerato Lucas Gatti.[18]
È inoltre socio e allenatore della scuola calcio "Zé Maria-Virtus Foligno".
^Presenze nello spareggio interdivisionale promozione-retrocessione.
^abcdLa CBF ha scelto di schierare una nazionale Under-23 e pertanto, al contrario della FIFA, non considera questa partita come disputata dalla propria nazionale maggiore bensì da quella olimpica.