Yahya di Antiochia (il cui nome per esteso era Yaḥya ibn Saʿīd al-Anṭākī, in arabo يحيى بن سعيد الأنطاكي?; 980 circa – 1066 circa) era un medico e storico cristiano melchita dell'XI secolo.
Nacque molto probabilmente nell'Egitto fatimide. Divenne medico, ma la politica anticristiana del califfo Al-Hakim bi-Amr Allah (r. 996-1021) lo costrinse a fuggire ad Antiochia, sotto il controllo bizantino[1].
La sua opera principale è la continuazione degli Annali di Eutichio, che vanno dal 938 al 1034. Attingendo a una varietà di fonti, la sua storia tratta gli eventi dell'Impero bizantino, dell'Egitto, della Bulgaria e della Rus' di Kiev. Ad Antiochia scrisse anche opere teologiche in difesa del cristianesimo e confutazioni dell'Islam e del giudaismo. Morì intorno al 1066[1].
La sua storia è stata pubblicata, curata e tradotta nel 1924 da I. Kratchkovsky e A. Vasiliev in francese nei volumi 18, 23 e 47 della Patrologia Orientalis, e nel 1997 da Bartolomeo Pirone in italiano[2].
Note
Bibliografia
- (EN) A. P. Kazhdan, Yahya of Antioch, in The Oxford Dictionary of Byzantium, Oxford University Press, 1991, ISBN 0-19-504652-8, OCLC 22733550.
- YAḤYĀ AL-ANṬĀKĪ, CRONACHE DELL’EGITTO FĀṬIMIDE E DELL’IMPERO BIZANTINO (937-1033) (PDF), traduzione di Bartolomeo Pirone, 3ª ed., Bologna, Gruppo di Ricerca Arabo-Cristiana, 2023, ISBN 978-1535396271.
- (FR) Françoise Micheau, Les guerres arabo-byzantines vues par Yaḥyā d'Antioche, chroniqueur arabe melkite du Ve /XIe siècle, in ΕΥΨΥΧΙΑ. Mélanges offerts à Hélène Ahrweiler, Parigi, Éditions de la Sorbonne, 1998, pp. 541-555, ISBN 9782859448301.
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