Iniziò a raccogliere il materiale per il suo libro Lo schermo velato curando le proiezioni di film camp per raccogliere fondi per la Gay Activists Alliance, una delle prime organizzazioni sorte per tutelare i diritti dei gay. Russo ha viaggiato per gli Stati Uniti dal 1972 al 1982, facendo conoscere il suo libro nel corso di letture pubbliche accompagnate dalla proiezione di estratti di film. Tanto nel libro quanto in queste letture pubbliche, Russo raccontava il modo in cui venivano rappresentati i personaggi omosessuali nei film statunitensi e stranieri del passato.
L'interesse di Russo su come venivano rappresentate le persone LGBT dai media lo portò a fondare, insieme ad altri, la Gay and Lesbian Alliance Against Defamation (GLAAD), un'associazione con il fine di monitorare la rappresentazione delle persone LGBT nei media e che ogni anno indice i GLAAD Media Awards. Russo fu coinvolto attivamente anche nel gruppo d'azione ACT UP (AIDS Coalition to Unleash Power). Nel 1989 comparve nel documentario premiato con l'OscarCommon Threads: Stories from the Quilt, in cui raccontava la vita e la morte del suo compagno Jeffrey Sevcik.
Morì per complicazioni legate all'AIDS nel 1990.
Riconoscimenti
Il Vito Russo Award viene assegnato ogni anno a un personaggio apertamente gay che lavori nel mondo dei media e che abbia dato un contributo rilevante alla lotta contro l'omofobia.
Vito Russo, Lo schermo velato (corredato da due saggi di Vincenzo Patanè: L'omosessualità nel cinema americano 1987/1998 e Breve storia del cinema italiano con tematica omosessuale), Baldini & Castoldi, Milano 1999.