Quello che all'epoca era solo un modesto appezzamento agricolo fuori dalle mura gianicolensi, la cosiddetta Villa Vecchia, venne acquistata dal nobile Panfilo Pamphili il 23 ottobre 1630. Tra il 1644 e il 1652, mentre la famiglia Pamphili otteneva prestigio grazie al pontificato di Innocenzo X, fu affidata la progettazione della Villa Nuova allo scultore Alessandro Algardi e al pittore Giovanni Francesco Grimaldi, con la collaborazione del botanico Tobia Aldini per quanto riguardava i giardini[3].
Nel 1856 la villa fu unita alla confinante Villa Corsini e tutto il complesso venne trasformato in una grande azienda agricola. Iniziati i primi espropri da parte del comune di Roma nel 1939, il nucleo originario della villa fu acquistato dallo Stato Italiano nel 1957. Oltre 168 ettari furono acquisiti dalla municipalità romana. La parte occidentale fu aperta al pubblico nel 1965 e la restante il 22 maggio 1971.
^ Carla Benocci, Villa Doria Pamphilj, Roma, Archivio Storico Culturale del Municipio Roma XVI, 2005.
^ Carla Benocci, Il Parco di Villa Doria Pamphilj, Roma, Fratelli Palombi Editori, 1990.
Bibliografia
Carmelo Calci, Fiorenzo Catalli, «Pavimenti degli ultimi sepolcri scoperti nella necropoli di Villa Doria Pamphilj», in Atti del VII Colloquio dell'Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico, Ravenna 2001, pp. 293–310.
Antonio Giuliano, A proposito del volume sulle antichità di Villa Doria Pamphilj (Roma : "L'Erma" di Bretschneider, 1977), Archeologia classica : rivista del dipartimento di scienze storiche archeologiche e antropologiche dell'antichità : XXIX,1,1977.