Il nome dovrebbe provenire dai rivoli d'acqua che scorrevano in questa strada in leggera pendenza, alle pendici della collina di Boboli, e che creavano pozze fangose in cui si "sguazzava". Un'altra ipotesi è che invece il nome derivi da un qualche abitante della strada soprannominato "Sguazza" perché scialacquatore (secondo uno dei significati di "sguazzare"[1]), come farebbero pensare alcuni appellativi antichi della strada come chiasso o via "di" Sguazza[2].
In antico nel gruppo di stradine tra piazza Pitti e via Maggio era diffusa la prostituzione, con un bordello pubblico, al tempo del Granducato, "ai Quattro Pagoni", cioè nei pressi dell'attuale piazza della Passera (che da ciò avrebbe preso l'appellativo così sfacciatamente volgare). Anche in via Sguazza esistettero sicuramente molte abitazioni di prostitute, poiché la zona era appartata e sufficientemente lontana da monasteri e altri siti che avrebbero giudicato tale vicinanza sconveniente[3].
Descrizione
Oggi la strada invece mantiene il carattere appartato, con una carreggiata stretta, per lo più attraversata dai soli residenti. Vicino all'incrocio con via Toscanella si nota un ambiente di edificio leggermente sporgente, che in antico dovette essere un "agiamento", cioè una latrina privata che scaricava direttamente in strada.
Verso via Maggio la strada costeggia invece i palazzi Michelozzi e Zanchini-Corbinelli. Su quest'ultimo, proprio in via Sguazza, è stato recentemente allestito un piccolo monumento a Lisa Gherardini, ritenuta la modella della Gioconda di Leonardo da Vinci, che sarebbe nata proprio in questa strada[4]. Si tratta di una riproduzione in gesso a rilievo del celeberrimo quadro, incorniciata e posta in una mostra in pietra di una finestra tamponata, sotto cui è stata apposta una placca:
IN QUESTA CASA
NEL QUARTIERE DI SAN FREDIANO
IL 15 GIUGNO 1479 NASCEVA
MONNALISA GHERARDINI DETTA 'LA GIOCONDA'
CHE ISPIRO' IL RITRATTO PIU' CELEBRE
AL MONDO DEL GENIO FIORENTINO
'LEONARDO DA VINCI'.
NOI CITTADINI DI SANTO SPIRITO POSIAMO
QUESTO TABERNACOLO IN SUO ONORE
AFFINCHE' IL SUO RITORNO NEI LUOGHI
D'INFANZIA SIA MOTIVO DI GIOIA
PER LEI E PER I FIORENTINI TUTTI
OGGI 15 GIUGNO 2013
OPERA DELL'ARTISTA Franco Bini
Sul lato opposto si nota una lapide in pietra serena, completamente abrasa, ma grazie a trascrizioni sappiamo che si trattata di un bando dei Signori Otto del 1612, che vietava la sporcizia (le "brutture"):
E S.RI OTTO ANNO PROIBITO FARCI BRVTVRE DI SORTE ALCVNA MDCXII
In fondo alla strada si può cogliere l'affaccio sulla facciata decorata del palazzo di Bianca Cappello. Proprio sotto le case di via Sguazza dovrebbe correre il tunnel che collegava la casa dell'amante del granduca Francesco I de' Medici con la residenza di palazzo Pitti[5].
^Stefano Sieni, La sporca storia di Firenze, Le Lettere, Firenze 2002.
^ Giuseppe Pallanti, La vera identità della Gioconda. Un mistero svelato, Losanna, Skira, 2006, p. 37, ISBN88-7624-657-6.
^Foto del corridoio sotterraneo sono reperibili all'Associazione Amici di Pietro Annigoni.
Bibliografia
Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, Tipografia Barbèra, 1913;
Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, 1929;
Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, IV, 1978, p. 33;
Francesco Cesati, La grande guida delle strade di Firenze, Newton Compton Editori, Roma 2003.
Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo del Comune di Firenze, terza edizione interamente rinnovata a cura di Piero Fiorelli e Maria Venturi, III voll., Firenze, Edizioni Polistampa, 2004.