La Via Ghibellina è un'antica strada e un percorso escursionistico che collega Firenze con Poppi e prosegue fino al santuario della Verna: anticamente era percorsa da truppe in difesa di Firenze e dai pellegrini verso il santuario francescano; viene ancora percorsa dai pellegrini e dai praticanti del trekking[1].
Storia
Non si conosce con certezza la data di costruzione di quella che poi prenderà il nome di Via Ghibellina: di certo esisteva già in epoca romana così come dimostrato da alcuni tratti lastricati, ma non è da escludere che potesse esistere già prima[2].
Di certo la strada divenne fondamentale dalla metà del XIII secolo: Firenze, che non aveva un esercito proprio e si affidava alle truppe provenienti dai paesi vicini, in questo caso dal castello dei Conti Guidi a Poppi, utilizzò la strada sia per far arrivare più velocemente le truppe in città, sia perché priva di gabelle[3]. Dai conti Guidi inoltre la strada sembra prendere il nome, in quanto questi erano soliti chiamarla appunto Via Ghibellina[2]. La via veniva anche percorsa da numerosi pellegrini, in quanto, naturale prosecuzione della Via degli Dei, che collegava Bologna a Firenze, giungeva fino al santuario della Verna, passando per l'abbazia di Vallombrosa[3]: lungo il suo percorso sorsero numeri spedali per il ricovero dei pellegrini[2].
Descrizione
La strada che si presenta sia lastricata, sia in terra battuta, sia in alcuni tratti asfaltata, ha una lunghezza di circa 60 km da Firenze a Poppi, a cui se ne aggiungono altri 20 per giungere al santuario della Verna. Partendo da Firenze e salendo per le colline di Bagno a Ripoli, si giunge allo Spedale del Bigallo[2].
Si sale fino ad arrivare a Montecucco per poi scendere e giungere ai resti del Monasteraccio, una struttura divisa in celle, oratorio e cimitero dove dal 1276 venivano ospitate donne senza alcuna regola. Proseguendo si arriva, dopo essere passati per la pieve di San Leolino, prima a Rignano sull'Arno, che aveva uno spedale in uso fino al XVIII secolo e dedicato ai santi Filippo e Giacomo, poi alla pieve di San Pietro a Pitiana, e, dopo una salita di 6 km, all'abbazia di Vallombrosa[2]. Si costeggia il torrente Scheggia e si raggiunge Pieve Molino e quindi Montemignaio: qui erano presenti due spedali, uno dedicato a san Benedetto, l'altro alla Madonna delle Nevi. Attraversato il ponte medievale si prosegue fino a Pagliericcio su una strada lastricata: nei pressi del fiume Solano è possibile scorgere il Mulino Grifoni, risalente al 1696 e ancora funzionante[2].
Tramite una strada asfaltata si giunge a Strada in Casentino, con il castello di San Niccolò, poi a Capolona con la pieve di San Martino Sopr'Arno, e, dopo aver guadato il Solano, a Strumi, dove sorge la chiesa di San Fedele, che era obbligata a dare cibo a dieci pellegrini al giorno: infine si arriva a Poppi con castello dei Conti Guidi[2]. La strada prosegue poi verso il santuario della Verna, passando per Bibbiena e il santuario di Santa Maria del Sasso[1].
Segnaletica
Note
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