Il borgo di Vessalico è ubicato nella media valle Arroscia, lungo la sponda sinistra dell'omonimo torrente, e alle pendici del monte Frascinello (1120 m). Altra vetta del territorio vessalcese la Punta Alto (1082 m).
Il livello di altitudine del territorio vessalcese varia da un'altezza minima di 197 m sul livello del mare al dato massimo di 1208 m.
Storia
Una tradizione storica locale colloca al 1100[5] la fondazione di un primitivo borgo ad opera degli abitanti che anticamente dimoravano in questa zona della media valle Arroscia e che, per un'imposizione[5] data dai feudatari del luogo, decisero di riunirsi in un nuovo nucleo abitato lungo la sponda sinistra dell'omonimo torrente.
Già in epoca protostorica, però, il territorio fu abitato da tribù locali affiliate ai Liguri Epanteri[5] che dovettero intorno al 180 a.C. soccombere all'avanzata dei Romani[5]; fu l'Impero ad edificare in zona un accampamento-fortificazione per contrastare l'avanzata dal fondovalle dei Liguri Ingauni.
Saccheggiato e devastato dagli assalti dei Saraceni tra i secoli IX e X, il borgo entrò a far parte della Marca Arduinica e, dal 974 su iniziativa dell'imperatore Ottone II, nella giurisdizione del Marchesato di Ceva[5]. Nel 1094 Bonifacio del Vasto prese il possesso di questa parte di territorio della media valle Arroscia che, a partire dal 1151, entrò stabilmente tra i domini dei marchesi di Clavesana. A questo periodo storico risalirebbe la fondazione del borgo del Ponte Nuovo[5], citato nella leggenda popolare in merito alla primitiva fondazione di Vessalico, un insediamento ben organizzato e che nacque in un punto strategico e di passaggio delle merci da e per la valle Arroscia, tanto che brevemente fece scattare l'interesse di Genova per questo territorio che pure difese inviando soldati nelle rivolte dei valligiani del 1203 e del 1234 contro i signorotti locali.
Nel 1233, assieme ad altre popolazioni della valle, partecipò alla fondazione del nuovo centro di Pieve di Teco che successivamente divenne il capoluogo dell'omonimo mandamento[5], sotto la giurisdizione della Repubblica di Genova, di cui pure Vessalico ne fece parte assieme ad altri quindici borghi[5]. Pieno possesso genovese dal XVI secolo, ne seguì le sorti sino agli eventi napoleonici di fine Settecento[5].
Con la dominazione francese il territorio vessalcese rientrò dal 2 dicembre 1797 all'interno della Repubblica Ligure[5]. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del VIII cantone, con capoluogo Pieve di Teco, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del III cantone di Pieve nella Giurisdizione degli Ulivi[5]. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.
Nel 1815 il territorio fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel V mandamento di Pieve di Teco del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio (poi provincia di Imperia, dal 1923). Nel 1929[6] subisce gli ultimi aggiustamenti ai confini amministrativi con l'annessione del borgo di Siglioli, quest'ultima frazione fino a quell'anno del soppresso comune di Cartari e Calderara (rispettivamente frazioni odierne di Cesio e di Pieve di Teco).
Durante le fasi cruciali della seconda guerra mondiale vi fu un'intensa attività partigiana che operò assieme ad alcuni distaccamenti della I Brigata "Silvio Bonfante"[5]. Nel particolare fu il partigiano Rajmond Rossi ("Ramon") a far saltare nella notte del 6 ottobre 1944 il ponte di Borghetto d'Arroscia allo scopo di interrompere i collegamenti stradali, in previsione di uno scontro che poi avvenne nei pressi di Vessalico[5], delle varie colonne di soldati tedeschi dimoranti nella valle.
Simboli
Stemma
«Semipartito troncato: il primo, di verde, alla lettera maiuscola V d'oro; il secondo, di rosso, alle tre teste di aglio, poste due, una, di argento; il terzo, di azzurro, all'olivo di verde, fustato al naturale, fruttato di sei, di nero, nodrito nella pianura diminuita, di verde. Ornamenti esteriori da Comune.[7][8]»
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Vessalico sono 58[11].
Cultura
Eventi
Fiera dell'aglio. Si tiene ogni anno, dal 1400 circa, tradizionalmente il 2 luglio, ma all'occorrenza viene spostata al week-end più vicino. È il più importante evento per la promozione e la vendita dell'aglio di Vessalico, riconosciuto a livello europeo e con un preciso e categorico disciplinare di produzione. Oltre all'aglio la fiera ospita un tradizionale mercato del bestiame che, negli anni, ha visto ridurre la sua importanza.
Geografia antropica
Il territorio comunale è costituito, oltre il capoluogo, dalle frazioni di Lenzari, Perinetti e Siglioli per una superficie territoriale di 10,46 km²[12].
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^abcdefghijklmnopFonte dal libro di Andrea Gandolfo, La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni. Volume 1, Peveragno, Blu Edizioni, 2005.