La vena cefalica (o vena antecubitale) è un vaso sanguigno superficiale dell'arto superiore che drena il sangue dalle regioni superficiali del braccio; gran parte del sangue che defluisce dalla mano viene raccolto da questo vaso.[1]
Percorso
La vena cefalica, in cui sfociano molti vasi minori della mano, percorre il versante laterale del polso; corre lungo l'avambraccio, satellite del nervo cutaneo laterale dell'avambraccio (ramo del nervo perforante di Casserio), nel braccio e, dopo aver trapassato l'aponeurosi clavi-coraco-ascellare[1], si getta nella vena ascellare. Lungo il suo percorso nel braccio raccoglie le vene cefalica accessoria e axillobrachiale.
La vena cefalica accessoria
Prende il nome di vena cefalica accessoria un vaso sanguigno che percorre il margine radiale dell'avambraccio e si unisce alla vena cefalica poco sopra il gomito.
Importanza in medicina
A causa della sua relativa facilità di individuazione, la vena cefalica viene spesso usata per effettuare prelievi di campioni di sangue, per la somministrazione di farmaci, soluzioni o nutrizione artificiale per via endovenosa[2].
Inoltre si può accedere alla vena cava superiore attraverso l'isolamento chirurgico della vena cefalica, succlavia e giugulare, interna o esterna.[3]
Inoltre rappresenta un importante repere chirurgico nella via di accesso alla spalla deltoideo-pettorale, una delle più comunemente usate nella chirurgia “open” dell’articolazione della spalla.[4]
Anatomia comparata
La vena cefalica viene facilmente individuata anche in altri mammiferi, per questo i prelievi di sangue a canidi e felini vengono effettuati preferibilmente attraverso questo vaso.[5]
Note
^ab G. Lambertini, Anatomia umana, 2ª Ed., Padova, Piccin Editore, 1978, ISBN978-88-212-0563-7.
^(EN) Peter Nissen Chalmers, Geoff S. Van Thiel e Scott W. Trenhaile, Surgical Exposures of the Shoulder:, in Journal of the American Academy of Orthopaedic Surgeons, vol. 24, n. 4, 2016-04, pp. 250–258, DOI:10.5435/JAAOS-D-14-00342. URL consultato il 23 luglio 2024.