Si trova nell'Oltrepò Pavese, nella zona di transizione tra la collina e la montagna, a cavallo tra le valli del Tidone e del Nizza (affluente della Staffora). Fino al 31 dicembre 2018 ha costituito un comune autonomo, che confinava con i comuni di Ruino, Val di Nizza, Varzi e Zavattarello.
Storia
Valverde, antico possesso dell'abbazia di San Colombano di Bobbio[4], compare come "Corte di Verde" (Virdi)[5] nei possedimenti bobbiesi nella Carta di Wala, abate di Bobbio nell'833 assieme alla curia ed ai territori di S. Albano e Val di Nizza. Nel 1014, con la creazione della Diocesi di Bobbio, passa alle dipendenze del vescovo di Bobbio rimanendovi anche dopo l'occupazione di Piacenza con l'amministrazione prima piacentina e poi del conti Landi (1155-1351).
Concesso in enfiteusi ai Malaspina, già livellari del monastero e poi del vescovo di Bobbio, venne di fatto in seguito aggregato al loro marchesato, e nelle successive suddivisioni ereditarie della famiglia (a partire dal XIII secolo) rimase alla linea dello Spino Fiorito, e precisamente ai Malaspina di Oramala e Godiasco. Nella successiva suddivisione di questi in cinque linee, Valverde appartenne in prevalenza ai Malaspina di Monfalcone, che prendevano nome da un castello ormai scomparso che sorgeva tra Valverde e Sant'Albano (oggi frazione di Val di Nizza), detti poi anche Malaspina di Valverde. Il loro dominio si estendeva appunto su Valverde e Sant'Albano; ed erano, insieme agli altri rami, condomini della giurisdizione del Marchesato di Godiasco, cui Valverde apparteneva.
Nel 1929 il comune di Valverde venne unito a Zavattarello, che prese il nome di Zavattarello Valverde; fu quindi ricostituito nel 1956.
Nel 2018 è stata decisa tramite referendum la fusione, a decorrere dal primo gennaio 2019, con i comuni di Canevino e Ruino per dare vita al nuovo comune di Colli Verdi.[7]
La nuova sede municipale è situata nella località di Pometo, già capoluogo dell'estinto comune di Ruino.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Valverde erano stati approvato con delibera della giunta comunale del 29 maggio 1998 e concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 gennaio 1999.[9]
Gonfalone dell'ex comune
Stemma dell'ex comune
«Semitroncato partito: nel primo, di verde, alla lettera maiuscola V d'oro; nel secondo, di rosso, allo spino di verde, fogliato di quattro dello stesso, due foglie per parte, fiorito di cinque d'argento, due fiori per parte alternati alle foglie, il quinto sulla sommità; nel terzo, di azzurro, alla torre d'oro, murata di nero, merlata alla guelfa di quattro, finestrata di uno di nero, chiusa dello stesso, fondata sulla collina trapezoidale di verde, questa fondata in punta. Ornamenti esteriori da Comune.»
La lettera V richiamava il nome dell'antico castrum Viridis del quale rimane oggi solo un torrione rappresentato dalla figura dello stemma; lo spino fiorito è simbolo del ramo dei Malaspina detto "dello Spino Fiorito" che detenne la signoria sul territorio per oltre tre secoli.
Il gonfalone era costituito da un drappo partito di azzurro e di rosso.
Chiesa parrocchiale di Santo Stefano, l'attuale edificio in stile romanico-lombardo è databile al XII secolo, con rimaneggiamenti successivi. La parrocchia con il titolo di prevostura, venne eretta nel XIV secolo e dipende dal vicariato di Bobbio, Alta Val Trebbia, Aveto e Oltre Penice della Diocesi di Piacenza-Bobbio.[10]
Oratorio di Nostra Signora della Neve di Valverde, alle dipendenze della parrocchia di S. Stefano.
Oratorio di Santa Maria di Castel Verde, citato in un documento del 1597 assieme al castello di Verde, dipende dalla parrocchia di S. Albano di Val di Nizza.
Oratorio di San Rocco a Mandasco, citato sempre nel 1597, dipende dalla parrocchia di S. Albano di Val di Nizza.
Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio a Calghera, sorto al principio del 1800, dipende dalla parrocchia di S. Albano di Val di Nizza.
Architetture storiche militari
Castello di Verde: nell'area della frazione di Valverde si trovano i ruderi del Castello di Verde, che costituiscono un suggestivo punto panoramico[11]. Il castello è circondato da un parco contenente un Giardino delle farfalle[12], nel quale ogni anno si svolge la Festa di Verde.
^Statuto comunale di Colli Verdi, su comune.colliverdi.pv.it. URL consultato il 2 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2023).
^Comune di Valverde - Storia, su comunevalverde.it. URL consultato il 9 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2020).
^Cesare Bobbi, Storia Ecclesiastica Diocesana di Bobbio - Parte II - Pievi e Parrocchie della Diocesi - Fascicolo II, Tip. A. Bellocchio, Bobbio 1944, Valverde pag. 23-28